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Cellini, Benvenuto; Milanesi, Carlo; Milanesi, Carlo [Hrsg.]
I trattati dell'oreficeria e della scultura: novamente messi alle stampe secondo la originale dettatura del Codice Marciano — Firenze: Felice le Monnier, 1857

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.71583#0111

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CAPITOLO V.

41

ranno questa professione del gioiellare, se quelli aranno
disegno o gusto di buon disegno, mai faranno nessuno
dei detti inconvenienti. Or mettiamo il nostro bel rubino
drento nella sua cassa. Per legarlo in quella (che con
questa voce di legare si dice) debbesi provedere di quat-
tro o cinque sorte di foglie da essi rubini. E perchè di
questa sorte foglie e' se ne usa fare di quelle accese di
colore, tanto cariche d' esso colore che le mostrano d' es-
sere molto oscure, così si viene di mano in mano a quelle
che, diminuito tanto il colore, a pena si discerne poco o
nulla di rossezza in loro. Avendo queste più sorte di fo-
glie innanzi, e' si debbe pigliare il rubino con un po-
chetto di cera nera alquanto duretta; essendo appuntata
la cera bene, e' si appicca il detto rubino per uno de' sua
cantucci alla detta cera; di poi il buon gioielliere mette
il rubino ora in su questa et ora in su quella foglia, tanto
che col suo buon giudizio lui cognosca qual sia quella che
si affaccia al detto rubino. E se bene il detto gioielliere
arà provato a scostare il rubino alquanto dalla detta fo-
glia, e così appressarlo a essa, questa diligenzia gli ser-
virà in buona parte, ma non in tutto, perchè 1' aria che
trapassa infra la foglia et il rubino gli fa fare un diverso
effetto, che mettendolo poi in detto castone, dove 1' aria
non gli dà più quel soccorso; però il detto valent' uomo
mette la foglia tagliata et acconcia nel suo castone, et una
volta l'accosta al suo rubino, et un'altra volta la discosta
assai. E perchè le non sono più che tre vedute, chè la
terza viene a essere infra le dua, cioè in fra la troppo di-
scosto e la troppo appresso, usato che si è tutte queste
diligenzie, allora si può serrare la sua gioia con quella
avvertenzia, virtù e pulitezza che si perviene, e che si
usa in fra e valent' uomini.
 
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