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DELL' OREFICERIA.
figure d' oro già fatte con grandissimo studio, le qual
figure sarieno servite per una maggior parte del piede
della detta croce, e maggiormente le dette erano molto
a proposito, perchè erano figurate Fede, Speranza e Ca-
rità, il mio consiglio satisfece grandemente al papa; e
subito mi richiese voler vedere un modello di quanto io
aveva proposto. Al qual modello io messi un giorno in
mezzo, e 1' altro dì lo portai da Sua Santità: e se il mio
consiglio delle parole piacque assai, quando e' veddono
il modello dei fatti e' satisfece 1' un cento più che quel
delle parole; di modo che il papa volse far mercato meco,
e piacevolmente in manco di venti parole noi fummo d'ac-
cordo, e subito mi fece dar 1' arra, e pregommi che io
sollecitassi. Per la qual cosa quanto io potevo al mondo
mi sforzavo di dare ordine a cotal bella opera; ma la mi
fu disturbata da certe bestie, che avevano continuo 1' orec-
chie di quel gran papa, sì come interviene quasi a tutti
e principi d' avere più presso a' sua orecchi sempre il
manco buon uomo di tutta la sua corte; così gli credono
quel che quello stesso non sa quel che si dice. Et uno di
questi soffiò tanto malamente in nell' orecchio di quel
buon papa, che gli dette ad intendere che gli era il me-
glio fare presente all' imperatore di uno ufiziuolo di
Madonna miniato, il quale aveva fatto fare il Cardi-
nal Ippolito de' Medici per donare alla signora Julia di
Casa Gonzaga; e che a questo libriccino e' si facessi fare
la coperta d' oro fine, arricchita con quella quantità di
gioie che e' piaceva di mettervi a Sua Santità; e che
questo libriccino sarebbe molto più grato all' impera-
tore, perchè e' ne farebbe un presente all' imperatrice
sua moglie. E così ingannato il papa da questi sciagurati
consigli, stoltosi dal Crocifisso, e comandatomi che io
facessi il libriccino; et io lo feci. Quando lo imperatore
arrivò in Roma, io non avevo ancora dato fine al detto
DELL' OREFICERIA.
figure d' oro già fatte con grandissimo studio, le qual
figure sarieno servite per una maggior parte del piede
della detta croce, e maggiormente le dette erano molto
a proposito, perchè erano figurate Fede, Speranza e Ca-
rità, il mio consiglio satisfece grandemente al papa; e
subito mi richiese voler vedere un modello di quanto io
aveva proposto. Al qual modello io messi un giorno in
mezzo, e 1' altro dì lo portai da Sua Santità: e se il mio
consiglio delle parole piacque assai, quando e' veddono
il modello dei fatti e' satisfece 1' un cento più che quel
delle parole; di modo che il papa volse far mercato meco,
e piacevolmente in manco di venti parole noi fummo d'ac-
cordo, e subito mi fece dar 1' arra, e pregommi che io
sollecitassi. Per la qual cosa quanto io potevo al mondo
mi sforzavo di dare ordine a cotal bella opera; ma la mi
fu disturbata da certe bestie, che avevano continuo 1' orec-
chie di quel gran papa, sì come interviene quasi a tutti
e principi d' avere più presso a' sua orecchi sempre il
manco buon uomo di tutta la sua corte; così gli credono
quel che quello stesso non sa quel che si dice. Et uno di
questi soffiò tanto malamente in nell' orecchio di quel
buon papa, che gli dette ad intendere che gli era il me-
glio fare presente all' imperatore di uno ufiziuolo di
Madonna miniato, il quale aveva fatto fare il Cardi-
nal Ippolito de' Medici per donare alla signora Julia di
Casa Gonzaga; e che a questo libriccino e' si facessi fare
la coperta d' oro fine, arricchita con quella quantità di
gioie che e' piaceva di mettervi a Sua Santità; e che
questo libriccino sarebbe molto più grato all' impera-
tore, perchè e' ne farebbe un presente all' imperatrice
sua moglie. E così ingannato il papa da questi sciagurati
consigli, stoltosi dal Crocifisso, e comandatomi che io
facessi il libriccino; et io lo feci. Quando lo imperatore
arrivò in Roma, io non avevo ancora dato fine al detto