lo© D E L L E F O R Z E
animo, son ie cagioni, per cui non sacciamo buon uso del lume del~
la nostra Ragione, e sormiamo de’Raziocinj insussistenti e falsì. Di
questo medesimo disetto è reo sopra gli altri il Pirronista, che spac-
cia qui alla rinsusa tanti Sofismi e sofisticherie ; e ciò per la matta
vaghezza di contradire ai rimanente degii Uomini, e di non voler
credere giammai a qualsisia più patente Veritù. Ma con tutto ii no»
stro failar tante volte ne’nostri Raziocinj, sempre sta fermo, che
tanto l’Ignorante che ii Dotto giornalmente in casi innumerabiii va
sondatamente deducendo una cognizione da un’altra, nè s’inganna
in assaissimi Raziocinj, spettanti alie Scienze, alle Arti, alk vita
civile, e alla conservazione e seiicita propria : del che non occor-
re più rapportar esempii. Questo soio basta per diroccare tutto il
mal composto sistema de’Pirronisti, e per sostenere nei medesimo
tempo la Dignita delia Ragione umana. Fin lo stesso Piatone, che
lo Scettico nostro vorrebé tirar pel collo nella screditata sua Set-
ta, non men degli aitri Filosofi Dogmatici riconobbe questo pregio
neli’Uomo, con iscrivere nei Fedone: „ Aiiorchè l’Animo compren-
„ de la Verita, non è sorse quegii, che col raziocinio, o pure in
„ aitra guisa, contempla le stelse cose con chiarezza? Certo ch’egli
„ è. Ed allora esso egregiamente va raziocinando, quando non è
,, turbato da alcun Senso del Corpo, sia la vista, sia ii dolore, o iÌ
„ piacere; ma concentrato tutto in sè stesso, e per quanto può se-
„ parato dalla comunione del Gorpo, medita ie cose colla dovu-
„ ta attenzione. Un Uomo in tal maniera ben disposto, e rivoi-
„ to a meditar la natura delle cose, ch’egli ricerca, dico che ar-
„ rivera a conoscere da vicino, e ad intendere ia Natura di quel-
„ le cose uo
animo, son ie cagioni, per cui non sacciamo buon uso del lume del~
la nostra Ragione, e sormiamo de’Raziocinj insussistenti e falsì. Di
questo medesimo disetto è reo sopra gli altri il Pirronista, che spac-
cia qui alla rinsusa tanti Sofismi e sofisticherie ; e ciò per la matta
vaghezza di contradire ai rimanente degii Uomini, e di non voler
credere giammai a qualsisia più patente Veritù. Ma con tutto ii no»
stro failar tante volte ne’nostri Raziocinj, sempre sta fermo, che
tanto l’Ignorante che ii Dotto giornalmente in casi innumerabiii va
sondatamente deducendo una cognizione da un’altra, nè s’inganna
in assaissimi Raziocinj, spettanti alie Scienze, alle Arti, alk vita
civile, e alla conservazione e seiicita propria : del che non occor-
re più rapportar esempii. Questo soio basta per diroccare tutto il
mal composto sistema de’Pirronisti, e per sostenere nei medesimo
tempo la Dignita delia Ragione umana. Fin lo stesso Piatone, che
lo Scettico nostro vorrebé tirar pel collo nella screditata sua Set-
ta, non men degli aitri Filosofi Dogmatici riconobbe questo pregio
neli’Uomo, con iscrivere nei Fedone: „ Aiiorchè l’Animo compren-
„ de la Verita, non è sorse quegii, che col raziocinio, o pure in
„ aitra guisa, contempla le stelse cose con chiarezza? Certo ch’egli
„ è. Ed allora esso egregiamente va raziocinando, quando non è
,, turbato da alcun Senso del Corpo, sia la vista, sia ii dolore, o iÌ
„ piacere; ma concentrato tutto in sè stesso, e per quanto può se-
„ parato dalla comunione del Gorpo, medita ie cose colla dovu-
„ ta attenzione. Un Uomo in tal maniera ben disposto, e rivoi-
„ to a meditar la natura delle cose, ch’egli ricerca, dico che ar-
„ rivera a conoscere da vicino, e ad intendere ia Natura di quel-
„ le cose uo