1.02 D E L L E F 0 R Z E
varne noi tanti infallibili utili effetti. La Lingua anch 5elia coiia vo-
ce e colle pàrole ci serve per comunicare ad altrui con efsetto itidu-
bitato i nostri pensieri* e in oltre per la Musica, e per altri effetti
che sono innegabili. ,E pur si truova, chi godendo di tanti benefizj*
procedenti dalla somma liberalita di Dio, non li riconosce per quei
che sono, ed arriva a chiamarli malefìzj, con dipignere i nostri Sen-
si come organi capaci di essere sempre infedeli ed ingannatori, senza
badare alle orride conseguenze di si strana pretensione. Figuratevi un
Uomo sormàto secondo il suddetto supposto, cioè che sempre s’in-
gannasse; da un rnomento alsaltro egli commetterebbe disordini e
scioèchezze esireme- si tirerebbe addostb una foila di mali ; peggio
sarebbe, che gli ordinarj Pazzarelli degli Spedali; e se non fosse te-
nuto in buona guardia, impossibil fora, che ad ogni tratto non in-
contrasse la morte. Gertamente non si può trattener la collera con-
trò di chi, in vece d’ impugtiare un si mostruoso supposto, se ne vuol
oggi far bello per iscreditar la Natura umana, senza por mente, cli
egli scrédita nello stesto tempo anche la divina, la cui Bonta, e Be-
neficenza, la cui Sapienza, e Veracita, inescusabiie è chi non la rL
conosce ed adora ; ed empio è , e degno d’ ogni obbrobrio, chi arri-
va a negarla.
Cresce poi Tingratitudine dél Birronista verso Dio, allorchè st
sforza di deprimere, anzi di annientare l’insigne dono da lui fatto
agli Uomini con provvederii della Ragione, o sia dell’ Intelletto, e
della Mente, priviiègio, per cui l’Uomo s’avvicina ali’essere degli
Angeli. Questa tanto riguardevol Facolta ed abilita déll’Anima per
pensare, intendere, rissettere, ed argomentare, evidente cosa è, che
appunto viene a noi data da Dio, acciòcchè facendone buon uso tro-
viàmo ii Vero, e schiviamo il Falso; e se non si può in assaissìmi
casi raggiugnere il Vero e Certo, almeno si ravvisi quel che è Pro-
babile e Verisimile. Ampia è la schiera delie Verità, che FAnima
apprende per vià dei Sensi ; e caso mai che questi saiiasserp nelle lo-
ro ambasciate , appartiene als Intelletto resaminarle e correggerle.
Non è minor l’altra schiera deile Verità, che chiamiamo Intellet-
tuali, perchè scoperte dall’ Iritelletto per via dellà Rissessiónè, Àstra*
zione, Argomentàzióne. Ora mirate, come lo seonoscente Pirronistà
tratta l’umana Ragione, e tutti i suoi mìrabili effetti, con rappre-
sentar i’Uomo Incerto è dubbioso in tutti i siioi intendimenti e ra-
ziocinj ; e tale, che non sa, s’egli sia situato in un vero, o pure in
uno incantato Falàgio è giardino» Ma costui? da me supposto perso-
na
varne noi tanti infallibili utili effetti. La Lingua anch 5elia coiia vo-
ce e colle pàrole ci serve per comunicare ad altrui con efsetto itidu-
bitato i nostri pensieri* e in oltre per la Musica, e per altri effetti
che sono innegabili. ,E pur si truova, chi godendo di tanti benefizj*
procedenti dalla somma liberalita di Dio, non li riconosce per quei
che sono, ed arriva a chiamarli malefìzj, con dipignere i nostri Sen-
si come organi capaci di essere sempre infedeli ed ingannatori, senza
badare alle orride conseguenze di si strana pretensione. Figuratevi un
Uomo sormàto secondo il suddetto supposto, cioè che sempre s’in-
gannasse; da un rnomento alsaltro egli commetterebbe disordini e
scioèchezze esireme- si tirerebbe addostb una foila di mali ; peggio
sarebbe, che gli ordinarj Pazzarelli degli Spedali; e se non fosse te-
nuto in buona guardia, impossibil fora, che ad ogni tratto non in-
contrasse la morte. Gertamente non si può trattener la collera con-
trò di chi, in vece d’ impugtiare un si mostruoso supposto, se ne vuol
oggi far bello per iscreditar la Natura umana, senza por mente, cli
egli scrédita nello stesto tempo anche la divina, la cui Bonta, e Be-
neficenza, la cui Sapienza, e Veracita, inescusabiie è chi non la rL
conosce ed adora ; ed empio è , e degno d’ ogni obbrobrio, chi arri-
va a negarla.
Cresce poi Tingratitudine dél Birronista verso Dio, allorchè st
sforza di deprimere, anzi di annientare l’insigne dono da lui fatto
agli Uomini con provvederii della Ragione, o sia dell’ Intelletto, e
della Mente, priviiègio, per cui l’Uomo s’avvicina ali’essere degli
Angeli. Questa tanto riguardevol Facolta ed abilita déll’Anima per
pensare, intendere, rissettere, ed argomentare, evidente cosa è, che
appunto viene a noi data da Dio, acciòcchè facendone buon uso tro-
viàmo ii Vero, e schiviamo il Falso; e se non si può in assaissìmi
casi raggiugnere il Vero e Certo, almeno si ravvisi quel che è Pro-
babile e Verisimile. Ampia è la schiera delie Verità, che FAnima
apprende per vià dei Sensi ; e caso mai che questi saiiasserp nelle lo-
ro ambasciate , appartiene als Intelletto resaminarle e correggerle.
Non è minor l’altra schiera deile Verità, che chiamiamo Intellet-
tuali, perchè scoperte dall’ Iritelletto per via dellà Rissessiónè, Àstra*
zione, Argomentàzióne. Ora mirate, come lo seonoscente Pirronistà
tratta l’umana Ragione, e tutti i suoi mìrabili effetti, con rappre-
sentar i’Uomo Incerto è dubbioso in tutti i siioi intendimenti e ra-
ziocinj ; e tale, che non sa, s’egli sia situato in un vero, o pure in
uno incantato Falàgio è giardino» Ma costui? da me supposto perso-
na