DELVINTENDIMENTO UMANO. 105
tì2L dotta e molto erudita, a chi ha egii obbligazione se non alla sua
Ragione, per avere imparato a Ieggere, ad apprendere, e compren-
dere tante cose, delle quali è fornito il magazzino degli Eruditi, e
de’FiIosofi? Non può gia negare, fenza sentirfi rimòrdere la coscien-
za, che quefla Ragione ben adoperata abbia condotto tanti Ingegni
degli antichi, e molto più degli ultimi tempi allo fcoprimento e al-
Ja cognizione di tante Veritk Mattematiche, Astronomiche, Meccani-
che, e gli dudiosi della Fiiica Sperimentale, delia Notomia, deila
Natura degli Animali, del Mondo sotterraneo ec. a discernere tante
altre Verita o utili, o dilettevoli alla vita umana. Oh grida qui il
nostro Sofista nel Lib. I. Gap. IV. e VII. ma questa vostra Ragione
non può conoscere con persetta Certezza la Natura e le Cagioni del-
le cose. La verita nondimeno si è, che di moltistìme cose noi co-
nosciam ie Cagioni, e comprendiamo in buona parte la Natura. Tut-
tavia quand 3anche ci mancafle Ia lena per discoprir non poche di
queste Cagioni: si può egli per questo mettere in dubbio l’esistenza
e verita degli Eftetti, o sia dei FattÌ, che noi evidentemente, e sen-
za pericolo di sallare, dopo tante sperienze conosciamo? Non lascerh
certo d 5 essere vera e indubitata la circolazion del fangue negli Ani-
mali, il varlo corso de 3 Pianeti e delle Comete, lo scoprimento de
Satelliti, rinnalzamento e abbaflamento del Mercurio nel Barome-
tro, quand’anche non sapessìmo ailegare I’indubitata Gagion d’essi,
e della varleta dei lor Fenomeni. II Pirronifta in vece di tener fit-
to Focchio in quel che sappiamo, ci vorrebbe scappar dalle mani
con chiedere conto a noi di quel che non sappiamo. Ma dica egli
in prima : son veri, o pure immaginarj tanti Fatti, che oggidi son
riconosciuti per certi e certiflimi da qualsivoglia Filososo? Se veri e
certi: ecco stracciato tutto il processb, ch’ egli fa alla Ragion dell 2
Uomo. Se poi li crede immaginarj e dubbiofi: questo è un cercar
ie fischiate di chiunque s’intende delle cose naturaii, e un chiudere
gli occhi per non vedere*
Questa Ragione poi non solamente è stata ed è Maestra a tan-
ti Filosofi, Fisicl, Mattematici, Notomisti, Chirurgi, Medici, Logi»
ci e Metafisici per iscoprire una lunga serie di Verita incontrastabili ;
ma eziandio ha guidato e guida il Popolo al conoscimento e alla
pratica di tante altre Verità nelle Arti diverse, che sono o dilette^
voli, o utili, o necessarie al mantenimento nostro, e alf umano com»
mercio. Tanto l’ Agricoltore, che il Falegname, il Fabbro Ferrario,
il Tessitore di stoffe ed arazzi, ed altri Artisti, senza pericolo verun
di fal-
tì2L dotta e molto erudita, a chi ha egii obbligazione se non alla sua
Ragione, per avere imparato a Ieggere, ad apprendere, e compren-
dere tante cose, delle quali è fornito il magazzino degli Eruditi, e
de’FiIosofi? Non può gia negare, fenza sentirfi rimòrdere la coscien-
za, che quefla Ragione ben adoperata abbia condotto tanti Ingegni
degli antichi, e molto più degli ultimi tempi allo fcoprimento e al-
Ja cognizione di tante Veritk Mattematiche, Astronomiche, Meccani-
che, e gli dudiosi della Fiiica Sperimentale, delia Notomia, deila
Natura degli Animali, del Mondo sotterraneo ec. a discernere tante
altre Verita o utili, o dilettevoli alla vita umana. Oh grida qui il
nostro Sofista nel Lib. I. Gap. IV. e VII. ma questa vostra Ragione
non può conoscere con persetta Certezza la Natura e le Cagioni del-
le cose. La verita nondimeno si è, che di moltistìme cose noi co-
nosciam ie Cagioni, e comprendiamo in buona parte la Natura. Tut-
tavia quand 3anche ci mancafle Ia lena per discoprir non poche di
queste Cagioni: si può egli per questo mettere in dubbio l’esistenza
e verita degli Eftetti, o sia dei FattÌ, che noi evidentemente, e sen-
za pericolo di sallare, dopo tante sperienze conosciamo? Non lascerh
certo d 5 essere vera e indubitata la circolazion del fangue negli Ani-
mali, il varlo corso de 3 Pianeti e delle Comete, lo scoprimento de
Satelliti, rinnalzamento e abbaflamento del Mercurio nel Barome-
tro, quand’anche non sapessìmo ailegare I’indubitata Gagion d’essi,
e della varleta dei lor Fenomeni. II Pirronifta in vece di tener fit-
to Focchio in quel che sappiamo, ci vorrebbe scappar dalle mani
con chiedere conto a noi di quel che non sappiamo. Ma dica egli
in prima : son veri, o pure immaginarj tanti Fatti, che oggidi son
riconosciuti per certi e certiflimi da qualsivoglia Filososo? Se veri e
certi: ecco stracciato tutto il processb, ch’ egli fa alla Ragion dell 2
Uomo. Se poi li crede immaginarj e dubbiofi: questo è un cercar
ie fischiate di chiunque s’intende delle cose naturaii, e un chiudere
gli occhi per non vedere*
Questa Ragione poi non solamente è stata ed è Maestra a tan-
ti Filosofi, Fisicl, Mattematici, Notomisti, Chirurgi, Medici, Logi»
ci e Metafisici per iscoprire una lunga serie di Verita incontrastabili ;
ma eziandio ha guidato e guida il Popolo al conoscimento e alla
pratica di tante altre Verità nelle Arti diverse, che sono o dilette^
voli, o utili, o necessarie al mantenimento nostro, e alf umano com»
mercio. Tanto l’ Agricoltore, che il Falegname, il Fabbro Ferrario,
il Tessitore di stoffe ed arazzi, ed altri Artisti, senza pericolo verun
di fal-