io3 D E L L E F O R Z E
tutti i nostri raziocinj e cannocchiali, non s’e potuto giugnere hno»
ra a scorgere con perfetta Gertezza, se il Sole sì muova, se la Ter-
ra stia ferma; e rigettato il Sisiema di Tolomeo, tre altri, o sia
tre diverse Ipoteiì si sono inventate, pretendendo cadaun Autore d'
esse, che sia più probabile la sua. Supposto uno di tali Sistemi, e i
movimenti dei Pianeti, come se il tutto fosse vero e certo, come i
più oggidi inclinano a credere, anzi credono il Gopernicano: giugne
ii diligente Aftronomo coi suoi calcoli in fìne a conoscere con Evi-
denza e Gertezza i momenti, ne’quali occorrera qualche Eclisse dei
Sole e della Luna; quando Mercurio passera sotto il Sole; e varie
altre fasi e congiunzioni de’Pianeti. Potrk failare in qualche minuto
o secondo, ma non fallerk nella-sostanza del Fenomeno. E che sia
infallibile e certissìmo questo efìetto, lo mostra tutto di la Sperien-
za. Altrettanto fa nelie sue Analiss il Geometra. Go’suoi calcoli e
colle sue deduzioni arriva in fme a scorgere con piena Gertezza, se
vTia errore o verita nelia cosa da lui supposta, o sia nel suo Postu-
lato, oltre all’aver egli tanti Assìomi, Definizioni, e Teoremi, del-
la Certezza de’quali niu,n può dubitare. Ghe somiglianza mai ha
con sì fatti esempii la condotta di un Pirronista, prevenuto dalle
strane sue Massime? Dimandategli, se tenga per Gerto nels uso della
vita, ch’egii ora mangi e beva; che coloro sieno i suoi Amici; che
il suo affermare o negare contenga Verita od Errore. Se dice di te-
nerlo per Gerto, la sua Pratioa viene à distruggere tutta la Teorica
sua. Se poi sostiene di giudiear anche tutto quefìo per Incerto, egli
indarno adduce per se l’esempio degli Astronomi e Geometri, i qua-
li raggiungono con Gertezza il Vero. Ed in oltre condanna se stes-
so, perchè protestando di non voler come Filosofo assentire a coia
alcuna per ischivar il pericolo di eader in errore ; come poi nelia
pratica osa di operare ed assermare, quando ancor qui egli si espone
al medesimo rischio, anzi a rischio più capace di nuocergli ; perchè
I’ errore sermandosi. nell’ Intelletto non può essere si pericoloso, corae
Y aggiugnervi anche l’ operazione ? O egli dunque ci burla fingendo
qaelia Teorica; o se crede vera quella Teorica, per lui la Vita
IJmana ha da essere un guazzabuglio di Dubbj e incertezze, nè egli
può vantar con ragione tanta sua disinvoltura nelle umane azioni.
Qui nondimeno non consiste la principal magagna del Pirronismo.
Fate, che l’Uomo si fissi in capo i sottiii e sofistici insegnamenti
della Scuola Scettica: nulla v’ha di Gerto; di tutto s’ha da dubi-
tare; mezzo e segno a noi non resta per distinguere ii Vero dal Fai-
so;.'
tutti i nostri raziocinj e cannocchiali, non s’e potuto giugnere hno»
ra a scorgere con perfetta Gertezza, se il Sole sì muova, se la Ter-
ra stia ferma; e rigettato il Sisiema di Tolomeo, tre altri, o sia
tre diverse Ipoteiì si sono inventate, pretendendo cadaun Autore d'
esse, che sia più probabile la sua. Supposto uno di tali Sistemi, e i
movimenti dei Pianeti, come se il tutto fosse vero e certo, come i
più oggidi inclinano a credere, anzi credono il Gopernicano: giugne
ii diligente Aftronomo coi suoi calcoli in fìne a conoscere con Evi-
denza e Gertezza i momenti, ne’quali occorrera qualche Eclisse dei
Sole e della Luna; quando Mercurio passera sotto il Sole; e varie
altre fasi e congiunzioni de’Pianeti. Potrk failare in qualche minuto
o secondo, ma non fallerk nella-sostanza del Fenomeno. E che sia
infallibile e certissìmo questo efìetto, lo mostra tutto di la Sperien-
za. Altrettanto fa nelie sue Analiss il Geometra. Go’suoi calcoli e
colle sue deduzioni arriva in fme a scorgere con piena Gertezza, se
vTia errore o verita nelia cosa da lui supposta, o sia nel suo Postu-
lato, oltre all’aver egli tanti Assìomi, Definizioni, e Teoremi, del-
la Certezza de’quali niu,n può dubitare. Ghe somiglianza mai ha
con sì fatti esempii la condotta di un Pirronista, prevenuto dalle
strane sue Massime? Dimandategli, se tenga per Gerto nels uso della
vita, ch’egii ora mangi e beva; che coloro sieno i suoi Amici; che
il suo affermare o negare contenga Verita od Errore. Se dice di te-
nerlo per Gerto, la sua Pratioa viene à distruggere tutta la Teorica
sua. Se poi sostiene di giudiear anche tutto quefìo per Incerto, egli
indarno adduce per se l’esempio degli Astronomi e Geometri, i qua-
li raggiungono con Gertezza il Vero. Ed in oltre condanna se stes-
so, perchè protestando di non voler come Filosofo assentire a coia
alcuna per ischivar il pericolo di eader in errore ; come poi nelia
pratica osa di operare ed assermare, quando ancor qui egli si espone
al medesimo rischio, anzi a rischio più capace di nuocergli ; perchè
I’ errore sermandosi. nell’ Intelletto non può essere si pericoloso, corae
Y aggiugnervi anche l’ operazione ? O egli dunque ci burla fingendo
qaelia Teorica; o se crede vera quella Teorica, per lui la Vita
IJmana ha da essere un guazzabuglio di Dubbj e incertezze, nè egli
può vantar con ragione tanta sua disinvoltura nelle umane azioni.
Qui nondimeno non consiste la principal magagna del Pirronismo.
Fate, che l’Uomo si fissi in capo i sottiii e sofistici insegnamenti
della Scuola Scettica: nulla v’ha di Gerto; di tutto s’ha da dubi-
tare; mezzo e segno a noi non resta per distinguere ii Vero dal Fai-
so;.'