DOI Artikel:
Spano, Giovanni: Ornamenti ed amuleti in oro di Tharros, [2]
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0079
ORNAMENTI ED AMULETI IN ORO DI THARROS
( Contiti. n'Ha pag. se )
Seguitando a descrivere gli oggetti d'oro appartenenti
esclusivamente agli ipogei Tharrensi, riportali nella Tav. I
( Bullett. anno IV, p. 33 ) diremo che quello del N.° l\ non
e così comune come gli altri che abbiamo descritto. Con-
siste in una lamina doppia di figura circolare nella parte
superiore dell'appiccagnolo in forma di globo allungato di
monile. Le estremità sono rilevate da un doppio cerchio,
e dentro il secondo avvi un vaso col finimento in punta
con due serpenti urei da una parte e dall' altra. Questo
gruppo basa sopita un ornato piedestallo che meglio potrebbe
dirsi altare. Questa scena allude al principio umido rap-
presentato nel vaso, che gli Egiziani pur adoravano come il
fondamento della fecondità (i). I serpenti urei dinotano
altro principio fecondatore , come i simboli della vita.
Num. 5. Disco col suo appiccagnolo simile al precedente.
Di questi dischi se ne sono estratti un gran numero quasi
tutti con diversi emblemi, lavorati a filigrana. Questo nel
centro della corona ha una stella: quello del N.° ig
un globetto, e ne abbiamo visto altri che avevano ora
scolpito uno scarabeo, ora una mezza luna, ed ora un
serpente. Si vede chiaro che questi due sono amuleti rife-
rentisi allo zodiaco, cioè al sole, ed alle stelle, scene tanto
frequenti nelle rappresentanze egiziane.
N° G. Altrettanto comuni sono gli amuleti che rappresen-
tano il disco solare colla mezza luna collocata di sopra,
come è questo, e quello anche del N.° 19 di questa stessa
(l) Il vaso era rappresentato anche isolalo, come di falli ne abitiamo raccolto
moltissimi in vetro, in pasta, ed in pietra dura; mai però fi trovano essi isolati
in oro. Lo scolpivano anche nel piano degli scarabei e nelle pietre dure , come
si vede in un sigillo di pietra azzurra che noi possediamo. . .
( Contiti. n'Ha pag. se )
Seguitando a descrivere gli oggetti d'oro appartenenti
esclusivamente agli ipogei Tharrensi, riportali nella Tav. I
( Bullett. anno IV, p. 33 ) diremo che quello del N.° l\ non
e così comune come gli altri che abbiamo descritto. Con-
siste in una lamina doppia di figura circolare nella parte
superiore dell'appiccagnolo in forma di globo allungato di
monile. Le estremità sono rilevate da un doppio cerchio,
e dentro il secondo avvi un vaso col finimento in punta
con due serpenti urei da una parte e dall' altra. Questo
gruppo basa sopita un ornato piedestallo che meglio potrebbe
dirsi altare. Questa scena allude al principio umido rap-
presentato nel vaso, che gli Egiziani pur adoravano come il
fondamento della fecondità (i). I serpenti urei dinotano
altro principio fecondatore , come i simboli della vita.
Num. 5. Disco col suo appiccagnolo simile al precedente.
Di questi dischi se ne sono estratti un gran numero quasi
tutti con diversi emblemi, lavorati a filigrana. Questo nel
centro della corona ha una stella: quello del N.° ig
un globetto, e ne abbiamo visto altri che avevano ora
scolpito uno scarabeo, ora una mezza luna, ed ora un
serpente. Si vede chiaro che questi due sono amuleti rife-
rentisi allo zodiaco, cioè al sole, ed alle stelle, scene tanto
frequenti nelle rappresentanze egiziane.
N° G. Altrettanto comuni sono gli amuleti che rappresen-
tano il disco solare colla mezza luna collocata di sopra,
come è questo, e quello anche del N.° 19 di questa stessa
(l) Il vaso era rappresentato anche isolalo, come di falli ne abitiamo raccolto
moltissimi in vetro, in pasta, ed in pietra dura; mai però fi trovano essi isolati
in oro. Lo scolpivano anche nel piano degli scarabei e nelle pietre dure , come
si vede in un sigillo di pietra azzurra che noi possediamo. . .