Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (4.1858)

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della loro dote (i), consistente in un piccolo branco di vacche,
in nove censi d'un annuo bilancio di lire 3i, ed in cinque
appezzamenti d'un annuo reddito di starelli nove di grano ;
dote piccola in vero, ma che fedelmente amministrata, può
fornire in gran parte i mezzi a perpetuare un decente culto
a quel santo Abate, cui i nostri Padri, in tempi per loro
poco felici, seppero innalzare un tempio, monumentale nel
suo genere.

Reti. Salvatore Cossu

RITMO DI CIA LETO

ìl dotto mio amico, che dirige questo Bullettino, faceva
Un presente del mio opuscolo intitolato — Studi Storici
sulla Sardegna (Torino stamp. Reale 1855, in 4°); a^ cn*
Ab. D. Celestino Cavedoni, Bibliotecario insigne di Modena.
Costui tanto si penetrò della importanza del contenutovi

(l) L'attuale Amministratore Teol. Coli. Stanislao Spano,, rieli' Ottobre
del 1BS7 ha fatto riparare il cadente tetto della Chiesa, spendendovi lire 278,
li: ed appena i fondi gliene forniranno i mezzi, si propone di far fare i ne-
cessari ristauri nelle case , nell'inverno del 1884 già smantellate, e messisi al
fuoco travicelli j tavole, e travi dall'Impresario e Camerata dello stradone
Comunale !

Nel Settembre dell'anno scorso toccò anche a me di restaurare il tetlo e le
mura della Chiesa di S. Michele, ove i cercatori dei tesori non si stancano di
tutte guastare ('). Per un effetto delle nuove dottrine economiche nelle spese di
cullo a Dio ed ai suoi Santi, dal solo prodotto delle questue non si potranno
più mantenere le nostre rurali Chiese , sebbene preziosi e venerandi monumenti
dell' operosa pietà dei nostri Avi. Rimarranno almeno nelle tavole non periture
di questo Bullettino !

{*) Siamo in dovere di fare una rettificazione a quanto avevamo esposto intorno alia Ciiiesa di 5.
Michele di Sa/i'ciinttru ( Bullet. An. IV, p. tlS-120 j , vale a dire che gii Operai intanto nei 1803
sottoposero alla travatura la rozza volta, in quanto che alcune travi erano mal sicure , nò poterono
trovare le uguali nella lunghezza per poterle sostituire. Cosi pure d' essere stati esauditi i nostri voli,
che facevamo, di scuotersi qualcheduno per restituire quel sacro Tempio al primitivo splendore, come
di fatti rileviamo, che per cura del sullodato tieltore si è fatto tanto che ora nulla lascia a minac-
ciare: anzi si sono fatte in quest' anno col solito concorso ambe le feste, riparandosi anche'il
diano che il fulmine vi aveva cagionato.

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