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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Vasetto di bronzo sacro ad Esculapio
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0104

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pregio di presentare a loro quanti oggetli trovavano per
caso nei loro poderi, perchè scavi espressamente in quel
giro d'anni non se ne fece mai da nessuno (i).

Per questa parte solamente si può dire che il Museo
sia nazionale, perchè tutti i cittadini vi presero parte nel
suo ingrandimento. Lo stesso può dirsi per alcuni degli og-
getti della nostra raccolta, e perciò qui ci sia lecito di
ringraziare quei pochi che ci furono cortesi, coi quali cre-
diamo di aver prevenuto le loro generose intenzioni, che
per nostro mezzo contribuirono onde questa ricchezza na-
zionale fosse riposta in luogo adattato, e ben garantito dal
Govet^no del Re , onde per la parte che vi prenderà la
scienza degli studj antiquarj e dell'arte, che di tratto si
è sviluppata, possano goderne gli studiosi, e così tutti lo-
deranno le loro buone intenzioni, tendenti al maggior lustro
della Patria. Quando si descriverà il Catalogo generale,
saranno registrati i nomi dei donatori, onde abbiano dai
futuri i ben meritati elogj, e servir possa ai presenti per
imitarli in simili atti così generosi.

Ma per ritornare sopra il mentovato vaso che ci ha
motivato questa digressione, aggiungeremo qualche parola
alle notizie che in seguito abbiamo avuto. Il medesimo venne
trovato dal sullodato Ballicu nel sito nominato Gennedda
in direzione a levante del villaggio, ed in posizione più
presto elevata. Non è la prima volta che in quel sito si
siano scoperte cose antiche, anche monete di ogni metallo.
Vi si osservano tuttora massi ben lavorati e rottami di
calcina con pezzi di stoviglie , per cui mal non ci ap-

(0 Si eccettuano quelli fatti eseguire dalla Regina Maria Teresa in Porto-
Torres, ma una sola porzione dei monumenti restò nel Gabinetto della Regia
Università di Sassari. Anche il Ri Carlo Alberto ne fece eseguire in Thar-
ros , Terranova e Pula, niente però rimase al Museo di Cagliari di tutto quello
che si trovò. Solamente nel 1834, perordine di S. E. il Ministro Cìbrario, si
fece eseguire a spese dello stalo uno scavo in Tharros col solo fine di arricchire
il Regio Museo di Cagliari.
 
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