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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Cavedoni, Celestino; Martini, P.: Ritmo di Gialeto
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0191

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laici che primeggiavano nel paese per merito di , sapienza
e di virtù.

Sono pur grato al detto Cavedoni che abbia ancora ri-
scontrato la ricerca dei monumenti antichi della Sardegna,
ordinata dal Sardo Gialeto con quelle cui intese il celebre
tribuno di Roma., Cola di Rienzo. Debbo però notare che
taluno dubitò della sincerità del Ritmo, non già per il fat-
tovi cenno di tale ricerca, ma sibbene per la emessavi opi-
nione che i Norachi fossero altrettanti sepolcri : ma mi
confido che il Cavedoni converrà meco nel vedere che sia
una vera stranezza il dubitare della genuinità d' un monu-
mento del sec. VII , appunto perchè vi si qualificano se-
polture quei Norachi che qualche scrittore del secolo pre-
sente pretese che siano altrettanti edifizj destinati al
culto.

Non posso poi acconsentire che nei due versi 8 , ed 81
si debba leggere Inerius, Ineria, oppure Inorius, Inorici.
Oltreché si tratta di due persone, delle quali uno visse nel
sec. VII, e F altra sotto la pretura di Azio Balbo, prima
dell' Era volgare, ed i loro nomi potevano avere diverse de-
rivanze, è certo che Inerio si chiamava il fratello di Gia-
leto, di cui si parla nel verso 8 , come si raccoglie dal
detto documento annesso alle Illustrazioni ed Aggiunte
( p. 118). Questo stesso documento ne prova ancora che
X Ausenius del verso i/fO non possa rimutarsi in X Arse-
nius. Ivi Auseno viene appellato il duce delle soldatesche
bizantine, compagno di Marcello, Preside e poi Re dell'Isola.
E siccome egli così fu appellato nella prosa, e forse Ausenio
fu chiamato nel Ritmo , perchè il suo nome cadde in fine
d' un verso sdrucciolo, perciò è che io nelle Illustrazioni
ed Aggiunte, lo denominai Auseno.

P. Martini
 
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