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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Memoria sull'antica Truvine
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0206

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i singoli oggetti che vi si trovarono con qualche analoga osservazione
sopra i medesimi, i quali si riducono a tante statuette, lucerne, e
monete antiche, ira le quali una sarda di nuovo conio.

STATUETTE

Sono degne di attenzione quattro statuette a mezzo, busto di terra
cotta, alte 20 centim., ben lavorate e così intiere che sembrano uscite
or ora dalle mani del vaselìajo. Rappresentano Cerere, ossia la Deum
maler, sono ben panneggiale, e mostrano chiaramente d'appartenere
al tempo in cui le arti erano mollo in. auge. Cerere era la dea degli
alimenti che tra tutte le divinità del gentilesimo era la più venerata,
ed il suo culto esteso con ragione, perchè coi suoi doni cereali rese
slabile la vita errante dei popoli, i quali si fecero strada allo stato di
civilizzazione, governandosi con un viver sociale. Nessuna maraviglia
adunque che in Sardegna, tenuta per granajo, attesa la fertilità del
suo suolo, da Cartagine e Roma, si trovino con frequenza queste
statuette di Cerere, essendo dessa la divinità tutelare, e la più favorita
agli uomini agricoli.

Tutto 1' ornamento delle medesime tende ad esprimere questa idea.
Belle e di fresca età con graziosa capellatura'che cade sul petto, e
quasi volessero adombrare il campo delle biade nel loro essere rigoglioso,
ornate di orecchini e di diadema, hanno tutte sulla lesta al di sopra di
questo una o tre spighe che facilmente annunziano il loro carattere.
Hanno pure in tesla sormontato il inodius, ossia misura del grano per
dinotare l'abbondanza. Sono tutte vuote, con un buco dietro per
non iscrepolarsi quando le misero a cuocere nella fornace. La prima
di queste quattro è singolare, perchè a più di ayere i soliti ornamenti
delle altre , tiene tre spighe sopra il diadema, appoggiate al "modio ,
e dietro l'inscrizione CRESCENS , eh' è il nome del figolo , cioè del-
l'officina di Crescente o di Crescenzio. Non può esser augurio alla fer-
 
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