Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 6.1860

DOI Heft:
Nr. 2 (Febbraijo 1860)
DOI Artikel:
Spano, Giovanni: Unguentarii o la cosmetica delle donne
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.10805#0028

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
UNGUENTAR il O LA COSMETICA DELLE DONNE

!

i d cvi'skòù Hìd ^ *9S'J- li> sboì&aoq -ino
Il comparir bello e con quelle perfezioni che possono

trovare compiacenza agli occhi altrui è una naturale ten-
denza dell' uomo , la quale si manifesta nello stato d' in-
nocenza | appena che incominciansi a sviluppare le idee. È
una virtù o qualità a animo che ci avvicina alla divinità ,
alla perfezione. Quando poi la natura ci sia stata ingrata ci
procuriamo mezzi artifiziali per conseguire il fine , e per
supplire il difetto. Non è dunque maraviglia che fin dalla
più remota antichità presso tutti i popoli sia stato in uso il
modo di lisciarsi (ij e di adornare le sembianze che sono
immagini di Dio.

Senza citare le testimonianze degli antichi scrittori (2) }
basta dare una occhiata ai sepolcri antichi dai quali con
frequenza si estraggono vasetti o recipienti nei quali si è
conservata la materia dell' abbigliamento di donna , la
biacca, la cerussa \ ed il cinabro coi quali si tingevano la
pelle. In Tharros specialmente , negli scavi che vi si sono
praticati sono stati frequentissimi questi unguentarii 3 per-
chè constituendo la toelette delle donne si seppellivano in-
sieme coi cadaveri.

(1) Da Giobe viene nominalo V unguento (WA. 22), cioè il liscio , e come
da ciò nominò una delle sue figlie Cornustibii, dalla bellezza cbe si procura
col lisciamento. Abbiamo pure |J esempio di Jezabele (Reg. IV, a). Presso i
romani comune era il pìgmentum , e pigmentarii , che erano i profumieri o
venditori del belletto, come consta dalle iscrizioni antiche. Nella sacra Gamica
è nominato il pulvis pigmentarius , che non è altro che il belletto (Car.lic.
Ili , v. 6). Omero pure parla del belletto immortale di Venere.

(2) Il lusso degli unguenti , del cosmetico , del balsamo , e di tutta 1' arte di
profumeria , è menzionata quasi da tatti gli scrittori. L1 uso dalle donne passò
agli uomini. Seneca racconta che i Lacedemoni cacciarono via dulia città questi
unguentarii , o venditori di profumerie. Ne inzuppavano le vesti , ne ungevano
la pelle nei bagni j i capelli , il petto., le vestimenta. Cicerone (3 Verr. 23)
parla di un cerio Apronio, che caput atque os suum unguento perfricabat. E
Plauto (Must. I, 4i). Non possunt omnes clere unguenta exotica : ma tutte le
invettive del tempo non hanno potuto guarire gli uomini da questa debolezza.
 
Annotationen