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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 6.1860

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Spano, Giovanni: Monumenti sardi in forma di botte
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https://doi.org/10.11588/diglit.10805#0105

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T0 1

Innanzi tutto occorre di fare qualche osservazione sopra
il inerito degli epitaffi. Si vede ben chiaro che appartene-
vano all' illustre famiglia Stertinia la quale era molto
estesa in Sardegna (i). Il cognome però Bachilla è scritto
in due maniere, cioè nel 2 e 3 spartimento con ortografia
greca, e nel 4 tanto il cognome del padre che del figlio
è scritto con ortografia romana. Presso Grutero occorre
questo cognome una sola volta L. Antìstius Bacchjlus (XVII
6) che sembra la vera ortografìa come basata nella voce
greca BaxxvXog, che è una specie di pane.

JNel primo spartimento adunque una Stertinia Fortunata
pose il titolo al suo figlio (Posuit Filio) che visse 35 anni,
mesi 8, e giorni 11. Nel secondo C. Stertinio Bachilla lo
pose alia figlia Giulia Primitiva che visse anni 26, 8 mesi,
e 22 giorni. Nel terzo lo stesso Bachilla lo pose alla mo-
glie, che chiamavasi collo stesso nome della figlia , Giulia
Primitiva, che visse anni 35, da cui s' inferisce che la detta
figlia F avesse avuta da altra moglie , essendovi la diffe-
renza di soli nove anni. Nel 4 spartimento finalmente ,
il figlio Giulio Badila pose il titolo al padre che visse 60
anni ed 8 mesi.

Venendo ora alla forma singolare del monumento figu-
rante la botte crediamo che desso fosse esclusivamente pra-
ticato in Sardegna, perchè, per quanta attenzione abbiamo
fatto, non si trovano simili in altri Musei, anzi nè manco
in tutte le altre città antiche della Sardegna (2). La botte si
trova bensì scolpita nelle lapidi mortuarie tanto etniche
quanto cristiane, come il Grutero al sepolcro di M. Popilio
(DGGGXVIII, 5), ed a quello di Gaudenzio (DCCGLXVIII,
10) nelle quali si vede tracciata una piccola botte. Una

(1) V. Testo ed illustraz. cT un Codice Cartaceo del sec. XV sulla fondazione
<li Plubium, pag. 76.

(2) Simili monumenti abbiamo osservato recentemente in Samughco nel sito
Plana de Lacos, di cui parleremo a parte.
 
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