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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 6.1860

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Cavedoni, Celestino: Dichiarazione di altre due mensole sarde con epigrafi greche
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https://doi.org/10.11588/diglit.10805#0139

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i35

A8C10YTo;NEVrENEGTAT«NAPXOiNTcyNHMo;iNAMJllNIJC©HTI
KET8A8AOYCOYOPTZOKOPAMN.

Leggerei pertanto: 88 K (vpi) e, Boriósi tcov dovlcov tov & (so v

TovpxoTOvpiov . . . aanaó (apio') v , xs (xai) 2a "kovaiov ; rcov svysvsg-
TdTcvv a.pyovvav ti [ago v. A/xwv. Mvnsdnri xs (xo») tov óovXov 6ov Ov^oxop.

Api». Vale a dire: 4* Domine, acljuta servis Dei Tur cotu-
rno . . . protospathario , et Salusio , archontibus nostris.
Amen. Memento et servi tui Otzocor. Amen.

I due Arconti, ossia Giudici, avranno concorso alla spesa
di quel monumento probabilmente dedicato a decoro del
luogo sacro; e 1' ultimo ricordato, con altra forinola , sani
da tenersi per un divoto di più umile condizione.

II primo dei due monogrammi;, forse racchiude un titolo
onorevole, che non disdice, come anche l'altro svysveGTaxcav,
giacche la preghiera non è fatta dai due Arconti, ma sib-
bene dai fedeli di quella Chiesa. L'altro monogramma poi
parmi composto di un A con segno di abbreviatura al di-
sopra, e delle lettere e ghoò-v che leggerei senza meno ff7ra-
óctpiov. La sigla A , posta per nota numerica , vaie talora
■npcoroq, anche ai tempi buoni , come chiaro si pare dalle
monete di Germe della Bitinia e di Mideo della Frigia ,
che hanno A . APX. per ■npcoroq »p%wv (Eckhel t. II p. 45o:
III p. 168). Quel complesso di lettere abbreviate pertanto
può spiegarsi TipoorosTraóapiov. E sì che questo titolo onorifico
della Corte Bizantina bene si addice ad un arconte, o sia
governatore di una provincia.

Il Montacuto in una sua annotazione alle epistole di Fo-
zio (ep. V) avverte, che un tale Giovanni, detto cLar.a0a.pioc,
xai arpanyo^ UsloTTowncov, dovea perciò stesso essere stato pro-
tospatharius, giacche i semplici spatharii non solevano al-
trimenti crearsi presidi. Ma nè egli, nè il Suicero, ne
altri che io sappia si accorsero che il titolo acnaòapioq,
che sì di frequente ricorre negli indirizzi delle epistole di
Fozio, equivale per appunto a -npwroanaùaptog, come nella no-
 
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