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POESIE.
LXV.
RISPOSTA A MESSER BENEDETTO VARCHI. 1
Benedetto quel dì, che 1' alma varchi,
Lasciando ornai la spoglia di lei sazia ;
E reverente a Dio renda ognor grazia
D' essere scarca di sì grevi incarchi.
Se ben con doglia par di lei si scarchi,
Quanto maggior, s' a Dio fusse in disgrazia,
Saria la pena! ch' or, del ben non sazia,
È pur eagion che manco uom si rammarchi.
Vostre alte prose, vostre dolci rime,
Che voi fra tutti gli altri han fatto solo,
Al Ciel per dritta via sen vanno prime;
E voi ven gite a Dio col maggior volo,
Che fesse uom mai, e con più ricche stime;
Chiaro dall' uno infino all' altro polo.
Tassi, III, 4IT. — Tratto dai Sonetti spirituali del Varchi, impressi iti Firenze nel 1573,
4 II sonetto del Varchi al Celimi è questo:
Benvenuto, il tempo è che queste cose
Basse lasciamo a chi dopo noi viene ,
E tutta ergiamo al Ciel la nostra spene:
Restan le spine sol , colte le rose.
Il ver, che infino a qui colui m' ascose ,
Che i più dentro sua rete avvolti tiene,
M' aperse Lui, che 'a tanti strazii e pene
Il viver nostro al suo morir prepose.
A me dotto Cellin, prose nè carmi
Per far del Regno glorioso acquisto,
A voi non gioverai bronzi nè marmi.
Pigliar la croce addosso e seguir Cristo
Bisogna, se vorrete, od io salvarmi:
Pigliam dunque la croce e seguiam Cristo.
POESIE.
LXV.
RISPOSTA A MESSER BENEDETTO VARCHI. 1
Benedetto quel dì, che 1' alma varchi,
Lasciando ornai la spoglia di lei sazia ;
E reverente a Dio renda ognor grazia
D' essere scarca di sì grevi incarchi.
Se ben con doglia par di lei si scarchi,
Quanto maggior, s' a Dio fusse in disgrazia,
Saria la pena! ch' or, del ben non sazia,
È pur eagion che manco uom si rammarchi.
Vostre alte prose, vostre dolci rime,
Che voi fra tutti gli altri han fatto solo,
Al Ciel per dritta via sen vanno prime;
E voi ven gite a Dio col maggior volo,
Che fesse uom mai, e con più ricche stime;
Chiaro dall' uno infino all' altro polo.
Tassi, III, 4IT. — Tratto dai Sonetti spirituali del Varchi, impressi iti Firenze nel 1573,
4 II sonetto del Varchi al Celimi è questo:
Benvenuto, il tempo è che queste cose
Basse lasciamo a chi dopo noi viene ,
E tutta ergiamo al Ciel la nostra spene:
Restan le spine sol , colte le rose.
Il ver, che infino a qui colui m' ascose ,
Che i più dentro sua rete avvolti tiene,
M' aperse Lui, che 'a tanti strazii e pene
Il viver nostro al suo morir prepose.
A me dotto Cellin, prose nè carmi
Per far del Regno glorioso acquisto,
A voi non gioverai bronzi nè marmi.
Pigliar la croce addosso e seguir Cristo
Bisogna, se vorrete, od io salvarmi:
Pigliam dunque la croce e seguiam Cristo.