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Bibliotheca Hertziana [Hrsg.]; Bruhns, Leo [Gefeierte Pers.]; Wolff Metternich, Franz [Gefeierte Pers.]; Schudt, Ludwig [Gefeierte Pers.]
Miscellanea Bibliothecae Hertzianae: zu Ehren von Leo Bruhns, Franz Graf Wolff Metternich, Ludwig Schudt — Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, Band 16: München: Schroll, 1961

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https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0441

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Lamberto Donati. Note su alcuni prodotti grafici italiani

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310. Pietro Testa, Creazione di Eva. Acquaforte

NOTE SU ALCUNI PRODOTTI GRAFICI ITALIANI
(SECOLI XVII E XVIII)
di Lamberto Donati
1. STAMPE NON DESCRITTE DI PIETRO TESTA DETTO IL LUCCHESINO
Glimitatori e falsificatori delle stampe del Lucchesino hanno dato filo da torcere ai critici ehe, nella
massa dei prodotti ehe vanno sotto il suo nome, hanno voluto dirimere quelle ehe veramente sono uscite
dalle sue mani. In questo lavoro di «purificazione» forse s’e esagerato, perche non s’e tenuto conto ehe
ogni artista subisce un’evoluzione tecnica e stilistica e, qualche volta, ha anche momenti di debolezza.
Per esempio, il «Ratto di Proserpina» (Nagler, Pietro Testa, aggiunte, 4; Giovanni Cesare Testa, 9),
ehe porta in margine a destra la sottoscrizione «Pietro Testa In. et Fe.», sebbene presenti un carattere
debole, come alcune altre stampe del maestro, non credo ehe sia giusto darlo a Giovanni Cesare Testa,
come fa il Nagler. Al piü i due artisti possono averlo eseguito insieme, il Baldinucci, p. 87, l’elenca fra le
opere di Pietro. Esaminiamo l’«Elefante». Esso e volto a sinistra, colla zampa posteriore sinistra legata
ad un pilastro ligneo; sul suo collo e seduto un Saraceno ehe suona la tromba, mentre un altro Saraceno
in piedi porge una coppa. A sinistra e una palma. In alto a destra si legge: «Elephantulo undecenni,
denorum altitudinem totidemque / pedum longitudinem assecuto, ad medium usque aetatis / annum
centesimum prouecto, magnitudinis / proportio respondebit.» In basso, a sinistra, in una specie di
pietra: «Perill.ri D. Equiti Gualdo Ariminen. / nuper Romae visi Elephantis / effigiem typis excusam. /
Petrus Testa pictor Lucensis. DDD. j 630.» Ne esiste anche il 1° stato, nel quäle manca l’iscrizione in
alto, la data 1630 e piü piccola, conforme al resto della linea. Bulino, a. 160, 1. 200. Esso e descritto
e riprodotto dal Petrucci1. Contrariamente a quanto il Petrucci afferma e inciso da Pietro Testa, come

Alfredo Petrucci, Originalitä del Lucchesino, «Bollettino d’Arte d. Minist, d. Educaz, Naz.», Roma, XXIX, 1936, p. 409,
 
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