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Bibliotheca Hertziana [Hrsg.]; Bruhns, Leo [Gefeierte Pers.]; Wolff Metternich, Franz [Gefeierte Pers.]; Schudt, Ludwig [Gefeierte Pers.]
Miscellanea Bibliothecae Hertzianae: zu Ehren von Leo Bruhns, Franz Graf Wolff Metternich, Ludwig Schudt — Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, Band 16: München: Schroll, 1961

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https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0094

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Mario Salmi. San Giusto sul Monte Albano


52. San Giusto sul Monte Albano. Pianta

53. St-Jean des Verges. Pianta


SAN GIUSTO SUL MONTE ALBANO
(a proposito di influssi di oltralpe sul romanico toscano)
di Mario Salmi
In una visione sintetica dell’architettura romanica toscana soprattutto di quella centro-orientale e facile
scorgere ehe le comunitä monastiche si attennero, quantunque con accentnate differenze di stile, alla
tradizione nelle loro chiese sorte durante il prhno secolo dopo il mille1. Nel corso del secolo successivo
ed oltre quelle comunitä non restarono insensibili all’intensa opera architettonica dei vari centri cittadini
della regione, specie dove scuole locali, definite con ben precisi caratteri, piü rigogliosamente fiorirono2.
Ma allora in Toscana, soprattutto l’architettura ed anche la decorazione dell’ambiente monastico, si
distinsero per ben visibili influssi della civiltä artistica d’oltralpe, a testimoniare anche in questo campo
una circolazione europea della cultura della quäle gli ordini religiosi furono i piü efficaci mediatori.
L’esempio maggiore di tale atteggiamento estetico ci e offerto dall’Abbazia di Sant’Antimo presso
Montalcino, nel Senese3. Qualche altro esempio piü tardo fu da me segnalato, ed occorrerebbe ora una
1 Si ricordino le Badie di Prataglia, San Veriano e Badicroce nell’Aretino; la Badia Amiatina nel Senese; la Badia a Ripoli nei
dintorni di Firenze; San Salvatore in Agna e San Baronto nel Pistoiese; San Robano all’Alberese nel Grossetano. Cfr. M. Salmi,
L’Architettura Romanica in Toscana, Milano-Roma 1928, passim. Ho accennato all’architettura centro-orientale perche non
conosco monumenti romanici monastici della Lucchesia e del Pisano collocabili nel primo tempo romanico.
2 Specialmente cioe nella Toscana centro-occidentale. Citiamo ad esempio la Badia San Savino nel Pisano (e potremmo aggiungere
la Badia di Saccargia in quella provincia pisana ehe, prima del dominio genovese, fu della Sardegna); la Badia di Camaiore in
Lucchesia, quella di Buggiano nel Pistoiese, per la parte romanica superstite, ecc. ecc. Riferendoci ad un tempo piü avanzato
occorre aggiungere la Badia Berardenga nel territorio senese.
3 Cfr. A. Canestrelli, L’Abbazia di Sant’Antimo, in «Siena Monumentale», 1910-1912; C. Enlart, L’Architettura cluniacense
alla Badia di Sant’Antimo, in «Atti del X Congresso di Storia dell’Arte in Roma» (1912), Roma 1922, pp. 117-122. Per gli influssi
di Sant’Antimo estesi al territorio senese, cfr. M. Salmi, op. cit., passim. Gl’influssi sono visibili pure nella scultura. Cfr. al riguardo
M. Salmi, La Scultura Romanica in Toscana, Firenze 1928, pp. 20-25.
 
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