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Bibliotheca Hertziana [Editor]; Bruhns, Leo [Honoree]; Wolff Metternich, Franz [Honoree]; Schudt, Ludwig [Honoree]
Miscellanea Bibliothecae Hertzianae: zu Ehren von Leo Bruhns, Franz Graf Wolff Metternich, Ludwig Schudt — Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, Band 16: München: Schroll, 1961

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https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0453

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Disegni di Sebastiano Ricci

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Che il disegno per il S. Gregorio si inserisca tra questi dipinti e quelli di epoca precedente giä citati, mi
pare trovi conferma anche nella raffigurazione del verso (fig. 321). La composizione, purtroppo molto
sbiadita, perche a matita, non e, come si e finora creduto, una Madonna col Bambino, ma la «Famiglia del
Centauro ». Il disegno corrisponde infatti esattamente, salvo la mancanza della figura di destra, al quadro
della Collezione Durand di Ginevra (fig. 322) rivendicato al Ricci da A. Blunt9.
Il tocco pastoso e le figure tornite e formose richiamano opere del Ricci eseguite intorno al 1700, come
quelle giä citate di Belluno (si veda ad esempio «Ercole al bivio») ne mancano addentellati stilistici, con
la cappella del SS. Sacramento a Padova. Ma anche nelle opere successive al 1700, ritroviamo, siappur
in forma piü sciolta, echi di questo schizzo. La figurina del Centauro a sinistra in basso ritorno infatti,
pressoche uguale ai piedi della Diana di palazzo Mocenigo Robillant e vista di faccia invece ehe di schiena
la ritroviamo accovacciata ai piedi del Meriggio di palazzo Querini Stampalia10.
Il 1700-1701 pud quindi considerarsi la data piü probabile, anche per questo disegno ehe cronologicamen-
te dovrebbe, siappur di poco, precedere quello per il S. Gregorio.
Sempre a Sebastiano Ricci mi pare si debba attribuire un altro disegno raffigurante Diana e Atteone,
esposto alla mostra dei disegni veneti di collezione Scholz, a Venezia nel 1957 e attribuito dal Muraro,
nel relativo catalogo, ad Antonio Molinari per un antica scritta ehe si trova sul disegno stesso11. Le ana-
logie evidenti con il disegno per la pala di S. Gregorio (si osservi il viso di Diana) lo stesso modo di
ombreggiare e lo stesso ductus nervoso e rapido ehe trova riscontro anche in altri disegni del bellunese,
come quello ad esempio del Sileno ubbriaco, nella collezione Windsor12 paiono sufficienti a rivendicarlo al
nostro artista e considerarlo come una Variante per il soffitto di medesimo soggetto dipinto dal Ricci
a palazzo Pitti nel 1706.
Alla medesima collezione americana, appartiene un altro disegno, questa volta inedito, per nulla in
relazione con il periodo sopraindicato, ma ehe dovrebbe appartenere al soggiorno parigino del nostro
artista. Come risulta dell’accuratissimo catalogo dei disegni del Ricci a Windsor, egregiamente redatto
dal Blunt, il Ricci fu in quell’epoca, particolarmente attratto dal Watteau e ne copid una serie di disegni
con teste di bambini13. Il disegno Scholz (fig. 323) eseguito con il medesimo tratto delicato e leggero,
ma con piü scioltezza e libertä perche evidentemente non si tratta di una copia, raffigura appunto la
testa di adolescente il cui viso e soffuso di una estrema dolcezza quasi velata di malinconia. Al 1716 circa
dovrebbe quindi essere assegnato questo ritrattino, ehe viene cosi ad arricchire il catalogo dei disegni di
Sebastiano Ricci e a rivelare, nel contempo, un lato semplice ed estremamente umano del nostro artista.
9 A. Blunt, Venetian drawings at Windsor Castle, London 1957, p. 53.
10 Per le fotografie di queste opere vedere R. Pallucchini, art. eit., figg. 64 e 56, pp. 71 e 59.
11 M. Muraro, Disegni veneti della collezione Janos Scholz, Venezia 1957, n° 59, p. 99.
12 A. Blunt, op. cit., p. 61, la data proposta dal Blunt e anteriore al 1710 circa; ma mi pare ehe per le affinitä di questo disegno,
con quello della «Famiglia del Centauro», tale data si possa anticipare di qualche anno.
13 A. Blunt, op. cit., p. 61, fig. 39.

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