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Der Sturm: Monatsschrift für Kultur und die Künste — 13.1922

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Siebentes und Achtes Heft
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Vasari, Ruggero: Tempo di Galoppo: Per la musica di Strawinsky
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Settimelli, Emilio: L'ombrello verde
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Folgore, Luciano: Uomo di Cera
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.47210#0133

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coll’energia
di mille d^moni —
La muraglia dell’impossibiie
sfrantumata
rimane ultima maceria:
e passa
e vola
l’indomita
sfrenata cavalla
ehe sprigiona
dalle nari
1’ultima folata d’ossigeno.
Vasari

L’ombrello verde
La sera azzurrognola e piovigginosa si con-
fonde con le piante e forma delle sfumature
umide, morbide, ehe riuniscono alberi, cielo
e strada.
Sono tristezze e tenerezze verdi ed azzurre
ehe piovono su noi per riempirci l’anima.
di malinconia. Ecco: in fondo alla strada
fiorisce l’enorme ombrello di un contadino
ehe si avanza.
L’ombrello 6 verde con toni azzurrognoli.
Nell’anima colma di monotonia guizza un
ehe di bianco e di vivo come un raggio
sopra una pozza grigia e verde di muschi.
Tale scherzo instantaneo & questo pensiero:
La pioggia dei sentimenti patetici, verdi ed
azzurri nella sera, per la strana compen-
sazione delle cose ha forse l’ultima meta
di tingere l’ombrello dello zoccolante con-
tadino ehe sguazza nel fango e zufola una
cantilena pura come una costellazione?
Emilio Settimelli

Uomo di Cera
Sostanza umana e morbida,
figlia di alveari spremuti
dalla macchina veloce dei giorni,
materia accumulata in blocchi
per Fora delle nascite nostre.
Dopo la fanciullezza,
ehe prende aspetti di fiore e d’arbusto,
apparenze libere di forme giulive,
eccoti fra le dita rapide
del destino,

ehe lavora su te,
uomo di cera,
per la mobile decorazione
delle vie, delle case e delle Campagne
colme di avventure e di stagioni.
Dentro e fuori:
scavato negli occhi e nell’anima
a portare acqua di lacrime,
e goccie infinite di dolore.
Schiacciato contro i muri
dal passaggio della vita
piü veloce, piü pesante di te.
Allungato da una necessitä d’altezza,
costretto a entrare in tutte le nicchie,
in tutte le porte,
in tutte le botteghe della fatica,
per quel poco di polvere d’oro
ehe deve restarti fra le dita,
a te mai tempo di libertä,
giorno di decisione.
Numeri,
desideri,
colori,
propositi,
regalati a caso dal destino.
Scegliere, mai;
impossessarti di una maschera
mai;
i tuoi figli,
le tue donne,
i tuoi terrori
trovati da te, mai.
E un deformarsi continuo
della tua sagoma e del tuo cuore
sotto questo pollice infaticabile,
creatore in te d’una umanitä sempre sua.
Ieri argilla, oggi cera:
materia piü leggera, meno opaca
ehe brucia bene
nell’ora della sparizione,
quando la tua sostanza,
logora per lunghi mutamenti,
si inaridisce.
Perche dunque tanta inimicizia
per noi
desiderosi di membra di ferro
e d’elastico?
Pensiero dell’anima, forse?

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