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Der Sturm: Monatsschrift für Kultur und die Künste — 13.1922

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Siebentes und Achtes Heft
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Govoni, Corrado: Le sere orfane e tristi
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Walden, Herwarth: Kunstdämmerung
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https://doi.org/10.11588/diglit.47210#0140

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Le sere orfane e tristi ♦ ♦ <
Le sere orfane e tristi in cui si sente
come un bisogno acuto e prepotente
dell’ anima la nostalgia
di andare ad impiccarsi in una via
deserta con la pallida cravatta
ad un verde fanale,
o lasciarsi cadere di stanchezza
giü dal funebre ponte
nell’abisso d’azzurro e d’astri
del serpeggiante fetido canale,
di girare la manovella
dell’organo di Barberia
ehe singhiozza davanti ad un postribolo
povero dolce confessionale
d’innocenze contaminate
di purezze lontane nell’infanzia,
d’essere il vecchio cieco
ehe strisciando lungo il muro umido
tutta fiorita ha l’anima dal suono
dell’eleinosina ehe conta
e fa scorrere sulla palma ruvida:
com’e strana e fantastica la vita
ehe s’agita e si muove
nella citta appassita!
Dietro un muro cosi alto
ehe sembra cingere
un giardino di tenebre e di stelle,
dei fiori odorano in sordina.
Dolcezza inebbriante d’un giardino
ehe non si vede e s’indovina.
Verso la saettia del firmamento
dondolan le campane
come dolci incensieri di rumore.
Con piedi silenziosi di colomba
vestite come fiori
passano le signore: le lor chiome
ardono sulle fronti d’ alabastro
come lampade d’ ambra trasparenti
nei freschi paralumi di profumo.
Nelle strade piü buie
dove le case non si scorgono
brillano in alto in basso le finestre
come quadri fosforescenti.
I catenacci rugginosi
sbarran le porte come gatti neri.
Da una soffitta bassa
viene la musica
tristemente nostalgica e felina
d’un lungo flauto
magicamente malato.
Forse e un bambino morto
ch’e venuto a soffiar la sua malinconia

nel povero istrumento abbandonato.
Povero triste strumento
ehe ha la forma strana
d’una funebre torre d’ebano rotonda
con tante finestre d’argento
a cui s’affaccia un’anima
tutta ignuda e bionda
a gettare il suo straziante grido
ehe rimbalza lontano
su un maledetto lido.
E’un angelo convalescente preso
dalla fantasia
di suonare lo strano
giuocattolo umano.
L’anima mia si contorce danza
e ricade incantata
sopra gli anelli delle spire lente
come un malato serpente.
Giä qualcuno va a letto
dopo essersi affacciato sulla soglia
a guardare curiosamente
il silenzio le tenebre e le stelle.
In una piazza fresca
improvvisi s’accendono i lampioni
come lucciole verdi dentro un fiore,
mentre sopra le mura gli aquiloni
son dolci come lettere d’amore.
Corrado Govoni

Kunstdämmerung
Nach dreizehn Jahren haben die Gehirne
der Zeitgenossen begriffen, dass sie in einer
Kunstwende leben. Ich bin der Hammer
gewesen. Aber die Zeitgenossen haben nur
begriffen, dass sie in einer Kunstwende leben.
Die Kunstwende haben sie nicht begriffen.
Nur fühlen sie sich mehr und mehr mag-
netisch angezogen und sind Anhänger ge-
worden. Auch die sogenannten Gegner.
Frühere Anhänger haben sich selbstständig
gemacht und hängen sich die abgelegten
Kleider wieder an. Sie sonnen sich in
neugebügeltem Glanz. Sie suchen die Form
wieder auf die Formel zu bringen und
zwar auf die alte Formel. Sie erklären
die Kunstwende für abgeschlossen, während
sie sich noch garnicht gewendet haben und
höchstens als Anhänger sich mitschleifen
liessen. Die Kunstjournalisten, die früher
nicht so weit mitgingen, gehen jetzt durch
dick und dünn mit. Was immerhin besser

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