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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Monete Sardo-Puniche, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0077

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furono trovate tutte queste monete. Quella vasta e fertile
pianura non sarà sfuggita ai primi coloni che si fissarono in
Sardegna, rilevandosi ciò dai molti gruppi dei Nuraghi
che vi esistono tuttora, prendendo il nome da questi qual-
che villaggio (i).

Prima però di venire a descrivere le monete riportate
nella citata Tavola, dobbiamo notare che principiando dal
num. 17 sono tutte del ripostiglio di Scano, salvo quella
del num. 36, 3^, 38, e sono della stessa grandezza cogli
stessi simboli, cioè la testa di Didone o di Cerere, che
simboleggia Cartagine da una parte; e dall'altra, o il ca-
vallo intiero colla palma, o la protome del medesimo (2),
oppure le tre spighe alludendo alla fertilità della terra in
cui furono coniate. Tanto però quelle che hanno il cavallo
intiero , come quelle che hanno la protome solamente sono
coniate in diversi periodi, ed appartengono a diversa zecca per
essere diversa la lettera fenicia da cui sono contraddistinte (3).
Ecco intanto tutte le differenze dei conj che noi posse-
diamo nel nostro medagliere punico , senza calcolare
quelli del R. Museo, e d'altri che ci saranno potuti sfug-
gire, nel qual caso ci riserviamo di riprodurli in altra
tavola (4).

Num. 1. Testa di Cerere - Cavallo in fuga a destra senza
alcun simbolo. Dalla perfezione di questo conio, e dall' esser

(0 V. Memoria sopra i Nuraghi di Sardegna , Cagliari Tip. Nazionale 18S4.

(2) L'origine di questo simbolo che Cartagine ha preso nelle sue monete, è
stato da noi indicato in altro luogo (Bull, anno II , p. S3).

(3) In questo ripostiglio di Scano non si è trovata una moneta che abbia il
toro colla stella, come si trovano in quelle di Sulcis, e nel ripostiglio di
Aritzo. Pensiamo perciò che questo conio sia posteriore al primo.

(4) Nel momento che stava sotto il torchio questo scritto ci capita un' altra
moneta punica trovata nel colle di Bonaria , che ci ha favorito il P. Dott.
Coli. Ferrara. Ha in una parte la palma simile a quella de) num. s , c
nell' altra il cavallo integro gradiente, col caduceo in mezzo della schiena del
cavallo. Un' altra posseduta dal Dott. Ferralis di Bosa che ha il cavallo nella
posizione del num. 11. e le stesse lettere fenicie disposte in diverso ordine.
 
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