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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Iscrizioni latine
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0140

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quale visse 16 anni, e mesi 8, sebbene non ci indichi
da chi l'iscrizione sia stata messa (i). Le affettuose espres-
sioni suggerite dal marito in questo titolo indicano il gran-
d'amore che le aveva, ed il dolore per averla perduta in
quella fiorente età.

Il secondo è dedicato a Prisca, figlia di Corneliano e
di Tantilia sua seconda moglie , dalla quale ebbe quella
figlia che visse 11 anni, mesi 6 e giorni ig.

Il terzo spartimento finalmente era consacrato a Tantilia
dal marito Corneliano, e dopo la morte di questi venne
aggiunto in fine da qualcheduno il tempo che visse, cioè
80 anni. Occorrono però molte cose da notare su que-
st' ultima iscrizione che sebbene mortuaria, non è priva
d'interesse storico. Innanzi tutto sulla voce CESARVM
messa con diversa ortografia, scritta nella penultima linea ,
col dittongo. Il significato sarebbe dei Cesari , cioè
della famiglia dei Cesari. Non è nuovo che in Sardegna
siano venute delle persone addette alle famiglie degli Im-
peratori , come abbiamo accennato di Atte (Bullet. an. I
p. a85), ed il eh. Cavedoni notava di Marciano, e di
Sabino Augusto, i quali erano preposti ai fondi che gli
Imperatori avevano in Sardegna (Bull. an. Ili, p. 102).
Non fa adunque maraviglia di trovare qui un'altra fami-
glia che apparteneva alla famiglia dei Cesari, com' era
questo nostro Corneliano con Tantilia sua moglie, quindi
l'iscrizione è della prima metà del I secolo, e probabil-
mente del tempo di Nerone (2).

(1) Le ultime parole devono leggersi De ( monogr. ) Sua Pecunia Bene
Merenti Fecit.

(2) Avendo comunicato questa iscrizione al sullodato Cavedoni così ci rispon-
deva con lettera del 29 scorso gennaio. « Alla voce Cesarum dell'iscrizione di
Tantilia e di Corneliano parmi si sottointenda l'altra SERWS, o De Doma
( Cf. Orelli n. 6527 ). Più difficile sarebbe il determinare quei Cesari, che po-
trebbero essere Caracalla e Getta, Crispo e Constantino Giuniore od altri.
La scrittura Cesarum meglio si converrebbe al sec. IV, ed il doppio SS, se non.
 
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