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Spano, Giovanni: Assi romani ed i loro multipli
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.10805#0039
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samente. Da ciò venne il determinativo del metallo * il
pondo, libra, as, dupondio (due libre), tripondio (tre libre),
quaturpondio (quattro libre), quinipondio eh' è il valore
del pezzo in discorso (cinque libre), decusse (dieci assi, o
dieci libre). Prima questi pezzi maggiori erano pesi, ai quali
si diede una marca numerale per la facilità di esser conosciuti
da tutti, dall'I sino al X, da cui 1' aes signatum, denominan-
dolo pel valor legale da ciascheduno.
La libra , o 1' asse , che fu 1' unità monetaria presso i
Romani , ebbe poi i suoi multipli o divisioni, perchè il
peso del metallo col tempo non corrispose a quello che
aveva avuto primitivamente , bensì ritenne i nomi e le
impronte. L' asse venne diviso in 12 oncie , ognuna ebbe
un nome , ma non tutte furono rappresentate in moneta.
Così principiando dall' asse segnato con I (1), il mezz' asse
o Semis era segnato con un S , o con 6 globetti , il
triente triens (4 oncie) con 4 globetti, il quadrante quo-
drans (3 oncie) con tre globetti, il sestante, sextans (2
oncie) con 2 globetti, e l'oncia, ancia (1 oncia) con un
gmtèM*^'* 'i*q bifbnov 9 noni
Tutte queste divisioni si possono vedere nelle grandi
raccolte, come nel museo Kircheriano di Roma, e nel Sal-
nitriano di Palermo, che, a quanto noi sappiamo, sono
quelli che possiedono il più compiuto assario (2). In Sar-
degna del bronzo peso e signato non si è potuto finora
scoprire che il triente riportato nella tavola num. 6 . ,
col tipo del fulmine in ambe le facce, trovato in Perfugas
(1) Negli assi fusi il segno dell'unità fu notato accanto del bifronte: ma ne-
gli assi battuti il segno dell1 unità fu messo al di sopra tra le due teste, con-
fiecalo come un palo. V, Tav. num. 7, ed anche sopra la nave. Y.
num. 8.
{•i) V. Marchi c Tessierì, IV aes Grave del Museo Kircheriano, ovvero le
monete primitive dei Popoli dell'Italia media. Roma ì'ì',o,
samente. Da ciò venne il determinativo del metallo * il
pondo, libra, as, dupondio (due libre), tripondio (tre libre),
quaturpondio (quattro libre), quinipondio eh' è il valore
del pezzo in discorso (cinque libre), decusse (dieci assi, o
dieci libre). Prima questi pezzi maggiori erano pesi, ai quali
si diede una marca numerale per la facilità di esser conosciuti
da tutti, dall'I sino al X, da cui 1' aes signatum, denominan-
dolo pel valor legale da ciascheduno.
La libra , o 1' asse , che fu 1' unità monetaria presso i
Romani , ebbe poi i suoi multipli o divisioni, perchè il
peso del metallo col tempo non corrispose a quello che
aveva avuto primitivamente , bensì ritenne i nomi e le
impronte. L' asse venne diviso in 12 oncie , ognuna ebbe
un nome , ma non tutte furono rappresentate in moneta.
Così principiando dall' asse segnato con I (1), il mezz' asse
o Semis era segnato con un S , o con 6 globetti , il
triente triens (4 oncie) con 4 globetti, il quadrante quo-
drans (3 oncie) con tre globetti, il sestante, sextans (2
oncie) con 2 globetti, e l'oncia, ancia (1 oncia) con un
gmtèM*^'* 'i*q bifbnov 9 noni
Tutte queste divisioni si possono vedere nelle grandi
raccolte, come nel museo Kircheriano di Roma, e nel Sal-
nitriano di Palermo, che, a quanto noi sappiamo, sono
quelli che possiedono il più compiuto assario (2). In Sar-
degna del bronzo peso e signato non si è potuto finora
scoprire che il triente riportato nella tavola num. 6 . ,
col tipo del fulmine in ambe le facce, trovato in Perfugas
(1) Negli assi fusi il segno dell'unità fu notato accanto del bifronte: ma ne-
gli assi battuti il segno dell1 unità fu messo al di sopra tra le due teste, con-
fiecalo come un palo. V, Tav. num. 7, ed anche sopra la nave. Y.
num. 8.
{•i) V. Marchi c Tessierì, IV aes Grave del Museo Kircheriano, ovvero le
monete primitive dei Popoli dell'Italia media. Roma ì'ì',o,