Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bibliotheca Hertziana [Hrsg.]; Bruhns, Leo [Gefeierte Pers.]; Wolff Metternich, Franz [Gefeierte Pers.]; Schudt, Ludwig [Gefeierte Pers.]
Miscellanea Bibliothecae Hertzianae: zu Ehren von Leo Bruhns, Franz Graf Wolff Metternich, Ludwig Schudt — Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, Band 16: München: Schroll, 1961

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0209

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
D’un cartone di Giulio Romano e dell’aula coperta dei mercati Traianei

205

angustissima et ad instar simplicis mansionis . . . Chorus pro numero monialium est angustus», e, nel
decreto, ordinava: «Essendo la chiesa tanto angusta et in forma piü di stanza ehe di chiesa, si procuri di
ampliarla in forma decente: altrimenti, se ne facci un’altra, in luogo commodo, al quäle corrisponda, da
una parte, il choro capace per tutte le monache35.» A questo stato di cose e ad un tentativo di porvi
rimedio giä in epoca precedente si riferisce una pianta, pervenuta all’Accademia di San Luca, con molti
altri disegni, per lascito di Ottaviano Mascherino (Bologna 1536 - Roma 1606). Nell’elenco, compilato
da Raffaello Ojetti36, essa porta il numero 56, e classificata sotto «Roma, Edifici vari» ed e esattamente
definita: «Pianta del monastero di S. Caterina da Siena, Torre delle Milizie e annessi a Magnanapoli.»
Con meraviglia, ci si accorge, ehe, nella pianta accuratamente disegnata, con misure in palmi romani,
tutto il monastero e compreso neH’ambito della parte alta dei Mercati di Traiano. L’aula coperta reca la
leggenda: «Anditore » ed e illuminata da due finestre nella testata verso l’attuale Via Quattro Novembre;
nella testata opposta, la porta e quella antica, tuttora in essere.
La prima «taberna» della serie di sinistra (guardando dalla Via Quattro Novembre) porta la scritta:
«Lavatorio » ed e illuminata da tre finestre verso la strada. La quarta «taberna » ha una porta (di fronte
a quella verso l’aula coperta) ehe da su di uno spa io aperto. Questo giunge fino ai piedi della torre delle
Milizie, e sembra riconoscervisi segnato il perimetro d’una cisterna.
Sull’area del tratto della «Via Biberatica», terminante ora contro il terrapieno della Via Quattro Novem-
bre, e un cortile, al quäle si accedeva dalla strada di Magnanapoli, aperta da Sisto V: cortile a livello
dell’aula coperta, perche nessuna delle «tabernae » sotto la scuola «lolanda di Savoia » aveva accesso su di
esso, ma solo qualcuna prendeva luce da esso. Delle «tabernae » della serie di destra dell’aula coperta,
la prima e divisa in due stanze ed e illuminata da due finestre verso l’attuale Via Quattro Novembre.
Non ha porta verso l’aula coperta, ma soltanto verso la seconda «taberna», ehe reca la leggenda: «Par-
latorio delle monache.»Il parlatorio e contraddistinto da due finestre (evidentemente colle grate) e dalla
«ruota»verso la terza «taberna » ed ha una porta verso l’aula coperta e prende luce dalla «Via Biberatica ».
La terza «taberna» e contrassegnata dalla scritta: «Parlatorio di fuori et entrata del convento»; ha
infatti, una porta verso la «Via Biberatica» ed una verso l’aula coperta ed una terza porta verso la
«Chiesa vecchia». Questa e la quarta «taberna»: l’altare chiude del tutto la parete verso l’aula coperta;
di fronte all’altare e la porta per l’ingresso del pubblico dalla «Via Biberatica»; una finestra (con la grata,
evidentemente e con il «communichino») e aperta verso la quinta «taberna», ehe e detta «Chiesa delle
monache», ha una finestra sulla «Via Biberatica» ed una porta verso l’aula coperta. Segne la «Stancia
del fattore», ehe ha la porta sulla «Via Biberatica». Non sto ad enumerare altre didascalie, sparse qua
e lä per la pianta, perche non ci interessano direttamente.
Di notevole interesse e, invece, osservare come nella pianta (ehe e evidentemente un rilievo della fabbrica
esistente) sia stato disegnato a puntini, in corrispondenza del muro divisorio fra la terza e la quarta
«taberna», cioe subito dopo la porta del «parlatorio di fuori et entrata del convento», un muro, ehe
divide in due il cortile sull’area della «Via Biberatica». Questo muro divisorio e interrotto da una finestra
e, sotto la finestra stessa, di qua e di lä dal muro, sono segnati due altari. A puntini e pure chiuso il
cortile dal lato verso l’esedra dei Mercati di Traiano. Due scritte ci spiegano ehe, delle due parti, cosi
risultanti, del cortile, quella ehe ha la porta dal lato dell’attuale Via Quattro Novembre e il «luoco per
fare la chiesa per il publico»; l’altra, cui si accede, per la «chiesa vecchia», dal «parlatorio di fuori et
entrata del convento » e il «luoco per fare la chiesa per le monache».
Dai passi, riportati piü su, della «Visita » di Urbano VIII, mi pare si possa desumere, ehe questo progetto
non sia stato realizzato. Che questa pianta sia pervenuta all’Accademia di S. Luca per lascito di Ottaviano
Mascherino non significa, ehe essa sia stata tracciata da lui, perche nella sua raccolta sono disegni sicura-
mente di mani diverse37.
35 Zucchi, op. cit., vol. I, pag. 237.
3G Raffaello Ojetti, Ottaviano Mascarino, sta in Atti e memorie della R. Accademia di S. Luca, vol. II, Annuario 1912. Roma
1913, pagg. 65-79; vol. III, Annuario 1913-1914. Roma 1915, pagg. 85-108. L’«Elenco dei disegni pervenuti all’Accademia di
S. Luca per lascito di Ottaviano Mascarino» e nel vol. II, Annuario 1912 alle pagg. 73-79. Cf. anche Vincenzo Golzio, Note su
Ottaviano Mascherino architetto in Roma, sta in Dedalo, anno X 1929/30, vol. I, pagg. 164—194.
37 Non ho modo di controllare la seguente notizia, ehe credo utile, in ogni caso, riportare qui: Nerino Ferri, Disegni di Architet-
tura esistenti nella R. Galleria degli Uffizi in Firenze, Roma, 1885, pag. 136. «Roma. S. Caterina da Siena (Chiesa di). Vari pro-
 
Annotationen