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Giovanni Tncisa della Rocchetta. D’un cartone di Giulio Romano e dell’aula coperta dei mercati Traianei
Dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il convento di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli fu,
in parte, indemaniato e ridotto a caserma; nel 1911 fu isolata la Torre delle Milizie e le ultime monache
dovettero lasciare il monastero e unirsi alle domenicane dei Santi Domenico e Sisto. Ma la caserma
occupava proprio la parte della zona di Magnanapoli ehe piü ci interessa ed essa durd ancora a lungo,
incrostata intorno all’aula coperta, ehe era stata bensi salvata dalla distruzione completa, perche, fin dal
Medioevo, aveva prestato il suo solidissimo scheletro a molti successivi adattamenti, ma aveva subito
manomissioni gravissime. Divisa in due nel senso orizzontale, i mensoloni di travertino erano stati tutti,
meno uno, tagliati a fil di muro, e gli arconi, ehe vi si appoggiavano, erano stati tutti spicconati, per
diminuirne la massa ingombrante. Nel fascicolo di Corrado Ricci, pubblicato dal Governatore di Roma per
il compimento dei lavori, il 28 ottobre 1929, si pud vedere documentato, nelle non troppo nitide tavole,
quäle era lo stato del monumento, ancora pochi mesi prima della sua apertura al pubblico.
Aver trovato, nella tavola di Giulio Romano a Genova, una tanto bella immagine dell’aula coperta dei
Mercati di Traiano, prima delle tristi manomissioni, mi ha indotto ad un «excursus», per il quäle non
vorrei, ehe gli amici archeologi mi dicessero: «Sutor, ne supra crepidam.»
getti in pianta pel monastero annesso alla chiesa (Dis. 1820, 1821, 1974, 1975, 4174) Bartolomeo de’ Rocchi.» Come e noto B. de’
Rocchi apparteneva alla bottega di Antonio da Sangallo il giovane.
Giovanni Tncisa della Rocchetta. D’un cartone di Giulio Romano e dell’aula coperta dei mercati Traianei
Dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il convento di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli fu,
in parte, indemaniato e ridotto a caserma; nel 1911 fu isolata la Torre delle Milizie e le ultime monache
dovettero lasciare il monastero e unirsi alle domenicane dei Santi Domenico e Sisto. Ma la caserma
occupava proprio la parte della zona di Magnanapoli ehe piü ci interessa ed essa durd ancora a lungo,
incrostata intorno all’aula coperta, ehe era stata bensi salvata dalla distruzione completa, perche, fin dal
Medioevo, aveva prestato il suo solidissimo scheletro a molti successivi adattamenti, ma aveva subito
manomissioni gravissime. Divisa in due nel senso orizzontale, i mensoloni di travertino erano stati tutti,
meno uno, tagliati a fil di muro, e gli arconi, ehe vi si appoggiavano, erano stati tutti spicconati, per
diminuirne la massa ingombrante. Nel fascicolo di Corrado Ricci, pubblicato dal Governatore di Roma per
il compimento dei lavori, il 28 ottobre 1929, si pud vedere documentato, nelle non troppo nitide tavole,
quäle era lo stato del monumento, ancora pochi mesi prima della sua apertura al pubblico.
Aver trovato, nella tavola di Giulio Romano a Genova, una tanto bella immagine dell’aula coperta dei
Mercati di Traiano, prima delle tristi manomissioni, mi ha indotto ad un «excursus», per il quäle non
vorrei, ehe gli amici archeologi mi dicessero: «Sutor, ne supra crepidam.»
getti in pianta pel monastero annesso alla chiesa (Dis. 1820, 1821, 1974, 1975, 4174) Bartolomeo de’ Rocchi.» Come e noto B. de’
Rocchi apparteneva alla bottega di Antonio da Sangallo il giovane.