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https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0455
La facciata di S. Giovanni in Laterano e l’architettura del Settecento
451
324. Roma, S. Giovanni in Laterano, facciata principale
di Carlo De Dominicis, del 1735, e ancora la facciata di Santa Croce in Gerusalemme del 1743, opera di
Pietro Passalacqua e di Domenico Gregorini, autore questo dell’Oratorio dell’Arciconfraternitä del
SS. Sacramento sulla piazza Poli, del 1730, mentre al Passalacqua spetta l’Oratorio dell’Arciconfraternitä
di S. Spirito in Sassia terminato nel 1745.
Oltre al Raguzzini, beneventano, tre architetti di primo piano vengono a lavorare a Roma: un napo-
letano, oriundo olandese, Luigi Vanvitelli, e due fiorentini: Ferdinando Fuga e Alessandro Galilei. II
primo tuttavia non incontrava fortuna nella nostra cittä, e gli era in cambio riservata la gloria di Caserta.
Gli altri due invece saranno responsabili di architetture ehe importanti mutamenti arrecheranno al volto
di Roma e il secondo sarä il creatore dell’opera piü grandiosa di tutto il Settecento romano, anzi di tutta
l’architettura cristiana in Roma: la facciata di San Giovanni in Laterano.
Mentre il Fuga in Santa Maria Maggiore e nel palazzo della Consulta cerca di avvivare la sua nativa
freddezza, ehe appare ben chiara nel palazzo Corsini dove se ne escluda la scenografia dell’atrio, il
Galilei resta fedele alla sua classica concezione dell’ar chitettura.
La storia della facciata di San Giovanni in Laterano e stata fatta giä da altri2 con abbondanza di parti-
2 Cfr. A. Schiavo, La Fontana di Trevi e le altre opere di Nicola Salvi, Roma 1956, pp. 37-61. Id., Il Concorso per la facciata
di S. Giovanni in Laterano e il parere della Congregazione, «Bollettino dell’Unione Storia ed Arte», Roma, maggio-giugno
1959, p. 3.
29*
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324. Roma, S. Giovanni in Laterano, facciata principale
di Carlo De Dominicis, del 1735, e ancora la facciata di Santa Croce in Gerusalemme del 1743, opera di
Pietro Passalacqua e di Domenico Gregorini, autore questo dell’Oratorio dell’Arciconfraternitä del
SS. Sacramento sulla piazza Poli, del 1730, mentre al Passalacqua spetta l’Oratorio dell’Arciconfraternitä
di S. Spirito in Sassia terminato nel 1745.
Oltre al Raguzzini, beneventano, tre architetti di primo piano vengono a lavorare a Roma: un napo-
letano, oriundo olandese, Luigi Vanvitelli, e due fiorentini: Ferdinando Fuga e Alessandro Galilei. II
primo tuttavia non incontrava fortuna nella nostra cittä, e gli era in cambio riservata la gloria di Caserta.
Gli altri due invece saranno responsabili di architetture ehe importanti mutamenti arrecheranno al volto
di Roma e il secondo sarä il creatore dell’opera piü grandiosa di tutto il Settecento romano, anzi di tutta
l’architettura cristiana in Roma: la facciata di San Giovanni in Laterano.
Mentre il Fuga in Santa Maria Maggiore e nel palazzo della Consulta cerca di avvivare la sua nativa
freddezza, ehe appare ben chiara nel palazzo Corsini dove se ne escluda la scenografia dell’atrio, il
Galilei resta fedele alla sua classica concezione dell’ar chitettura.
La storia della facciata di San Giovanni in Laterano e stata fatta giä da altri2 con abbondanza di parti-
2 Cfr. A. Schiavo, La Fontana di Trevi e le altre opere di Nicola Salvi, Roma 1956, pp. 37-61. Id., Il Concorso per la facciata
di S. Giovanni in Laterano e il parere della Congregazione, «Bollettino dell’Unione Storia ed Arte», Roma, maggio-giugno
1959, p. 3.
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