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padre di L. Cornelio Lauro , quartumviro e Flamine au-
gustale per due volte , pontefice per fare i pubblici sagri-
noci i , patrono del municipio, per decreto dei Decurioni
ricevuto ed ammesso fra le cinque decurie , ed incorpo-
rato ai Sacerdotali della provincia di Sardegna : e che
tale inalzamento avvenne per gratitudine alle sue bene-
merenze verso la cosa pubblica.
Non mi trattengo sull indole delle molte magistrature
ed eminenti dignità sacerdotali coperte dal nostro Lucio
Cornelio Marcello , giacche non farei altro che ripetere
ciò che ha scritto il Bai'lle, sulla scorta dei più chiari
autori che si raggirarono nelle antichità romane ; osserverò
soltanto che quest' epigrafe è di somma importanza per-
chè ci discoperse che la città di Solci , tanto celebrata
dai geografi , era giunta alla onoranza di municipio,
tanto più. splendida , in quanto quegli abitatori venivano
insigniti delia cittadinanza romana col diritto di voto, per
cui potevano votare nei comizj ed ascendere alle magi-
strature. Locchè si argomenta da quella parola dell' iscri-
zione Quir., che manifestamente accenna ad una delle
XXXV tribù in cui era diviso il popolo romano, cioè
la Quirina.
In quanto poi ragguarda all' età dell'epigrafe, soggiun-
gerò che 1' essere stato ascritto Lucio Cornelio Marcello
alla quinta decuria dei giudici , ci mette in via , se non
a fissarla precisamente , almeno a stabilire che sia poste-
riore allJ ordinamento di Caligola ; il quale , come leggesi
in Svetonio (In Caligala cap. 16): Ut levior labor judi-
cantibus foret, ad quatuor priores quintam decuriam
addidit.
P. Martini
padre di L. Cornelio Lauro , quartumviro e Flamine au-
gustale per due volte , pontefice per fare i pubblici sagri-
noci i , patrono del municipio, per decreto dei Decurioni
ricevuto ed ammesso fra le cinque decurie , ed incorpo-
rato ai Sacerdotali della provincia di Sardegna : e che
tale inalzamento avvenne per gratitudine alle sue bene-
merenze verso la cosa pubblica.
Non mi trattengo sull indole delle molte magistrature
ed eminenti dignità sacerdotali coperte dal nostro Lucio
Cornelio Marcello , giacche non farei altro che ripetere
ciò che ha scritto il Bai'lle, sulla scorta dei più chiari
autori che si raggirarono nelle antichità romane ; osserverò
soltanto che quest' epigrafe è di somma importanza per-
chè ci discoperse che la città di Solci , tanto celebrata
dai geografi , era giunta alla onoranza di municipio,
tanto più. splendida , in quanto quegli abitatori venivano
insigniti delia cittadinanza romana col diritto di voto, per
cui potevano votare nei comizj ed ascendere alle magi-
strature. Locchè si argomenta da quella parola dell' iscri-
zione Quir., che manifestamente accenna ad una delle
XXXV tribù in cui era diviso il popolo romano, cioè
la Quirina.
In quanto poi ragguarda all' età dell'epigrafe, soggiun-
gerò che 1' essere stato ascritto Lucio Cornelio Marcello
alla quinta decuria dei giudici , ci mette in via , se non
a fissarla precisamente , almeno a stabilire che sia poste-
riore allJ ordinamento di Caligola ; il quale , come leggesi
in Svetonio (In Caligala cap. 16): Ut levior labor judi-
cantibus foret, ad quatuor priores quintam decuriam
addidit.
P. Martini