Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (3.1857)

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Più oltre non è lecito d'internarmi, giacché aborro dal-
l' entrare nel campo delle conghietture quando vengono
meno buone ragioni a farle. Solo mi resta ad accennare
che quel Magister Anselmus de Cumis che fabbricò la
chiesa sembra un Pisano trapiantato neli' isola : e lo argo-
mento sì dal non trovarsi nelle carte di quei tempi usato
presso i Sardi un tal nome } che dalla sua frequenza
nelle carte pisane.

P. Martini

SARCOFAGI ANTICHI SARDI ,
E SARCOFAGO DI TORRES RAPPRESENTANTE ORFEO

Se gli antichi Sarcofagi che trovansi dispersi nelle
diverse parti dell' Isola venissero raccolti in un sito , la
nostra terra potrebbe gloriarsi di possedere un discreto
numero di monumenti in questo genere da poter tratte-
nere il dotto ed il curioso (1). Nasce solamente il dubbio
se questi monumenti siano lavorati da artisti nazionali
oppure siano venuti di fuori , come solevano fare in com-
mercio gli artisti di questo genere , che lasciando in bi-
anco il sito deli' epitaffio , poi li spedivano nelle Provincie
a quelli che ne abbisognavano. Noi siamo di sentimento
che tutti sono lavorati in Sardegna , sebbene non tutti da
sardi artisti , perchè se si eccettuano pochi, anche il marmo
è di cava sarda, come altrove abbiamo osservato (Bullet.

(i) Sarcofago fu cosi detto da sarkos (carne) e phago (mangiare, consumare),
perchè questa pietra da cui si facevano le casse mortuarie aveva la virtù corro-
siva di modo che i cadaveri che vi si riponevano, venivano in poche ore distrutti
è rasciugati dal fracidurne delle carni. Il vocabolo sarcofago poi fu adoperato per
indicare qualunque cassa marmorea, fìttile, o di pietra o di piombo che servisse,
per raccogliere un cadavere intiero. Per eccellenza pero sarcofagi sono chiamati
quelli che sono istoriati.