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bel corbellino lavorato a filigrana in oro, e rivestito nella
parte sua anteriore di un come reticino a maglie rom-
boidali ( an. ti. 25 ). Nel riguardarlo mi risovvenne di
quei tanti svariati ornamenti delle antiche donne Ebree,
che trovansi annoverati dal profeta Isaia (Gap. III. 18).
Nel testo Ebraico prima delle luhulae , s' ha la voce
SCEBISIM che dai LXX fu resa per ™ s^oxia. 9 e che
dai dotti Orientalisti moderni viene tradotta colla latina
voce reticula (Gesenius, Thes. p. 1354), vale a dire re-
ticino , che troppo bene confronta con la forma del
suddetto corbellino di Tharros. Questo poi mostra aver
fatto parte di un monile, nel quale erano inserte o ap-
pese anche le lunulae , ricordate dal Profeta insieme con
le reticulae delle impudiche donne Gerosolimitane del-
l' età sua. Elleno di sovente erano propense agli ornamenti
feminili delle vicine contrade della Siria, dell' Arabia, e
dell'Egitto; onde non è improbabile che le loro reticula
fossero fatte ad imitazione e ricordo della mistica corba
d' Iside , come questa di Tharros.
Ma queste tenui mie osservazioni sono ormai andate
troppo in lungo; onde qui finirò sottomettendole di buon
grado al giudizio dei dotti Archeologi della Sardegna e
segnatamente a quello del benemerito Direttore di questo
Bullettino.
C. Cavedoni
SMALTI ANTICHI SARDI
Molti sono gli oggetti dipinti a smalto che si sono estratti
dalle tombe di Tharros , di Olbia e di altre antiche città
distrutte , da cui si può argomentare quanto fosse colti-
vata quest'arte presso gli antichi, i quali eseguivano con
gran lusso questa dipintura sopra oggetti di rame ed
bel corbellino lavorato a filigrana in oro, e rivestito nella
parte sua anteriore di un come reticino a maglie rom-
boidali ( an. ti. 25 ). Nel riguardarlo mi risovvenne di
quei tanti svariati ornamenti delle antiche donne Ebree,
che trovansi annoverati dal profeta Isaia (Gap. III. 18).
Nel testo Ebraico prima delle luhulae , s' ha la voce
SCEBISIM che dai LXX fu resa per ™ s^oxia. 9 e che
dai dotti Orientalisti moderni viene tradotta colla latina
voce reticula (Gesenius, Thes. p. 1354), vale a dire re-
ticino , che troppo bene confronta con la forma del
suddetto corbellino di Tharros. Questo poi mostra aver
fatto parte di un monile, nel quale erano inserte o ap-
pese anche le lunulae , ricordate dal Profeta insieme con
le reticulae delle impudiche donne Gerosolimitane del-
l' età sua. Elleno di sovente erano propense agli ornamenti
feminili delle vicine contrade della Siria, dell' Arabia, e
dell'Egitto; onde non è improbabile che le loro reticula
fossero fatte ad imitazione e ricordo della mistica corba
d' Iside , come questa di Tharros.
Ma queste tenui mie osservazioni sono ormai andate
troppo in lungo; onde qui finirò sottomettendole di buon
grado al giudizio dei dotti Archeologi della Sardegna e
segnatamente a quello del benemerito Direttore di questo
Bullettino.
C. Cavedoni
SMALTI ANTICHI SARDI
Molti sono gli oggetti dipinti a smalto che si sono estratti
dalle tombe di Tharros , di Olbia e di altre antiche città
distrutte , da cui si può argomentare quanto fosse colti-
vata quest'arte presso gli antichi, i quali eseguivano con
gran lusso questa dipintura sopra oggetti di rame ed