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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 3.1857

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Spano, Giovanni: Ponti antichi sardi, e ponte di Torres
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https://doi.org/10.11588/diglit.10804#0138

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130

Il più antico ponte di Roma è il Ponte Subitelo (1),
costrutto da Anco Marzio , e poi appellato Emilio dal
Triumviro Emilio Lepido, Pontefice Massimo per averlo
restaurato e datagli forse altra forma della prima. Stando
in questo modo costrutti i ponti, i Romani trovavano il
mezzo più spedito per potersi liberare dai nemici esterni,
perchè all' arrivo di questi li potevano facilmente distrug-
gere , come succedette nell' irruzione di Porsenna ( Livio

II, 10). Questo ponte così costrutto di legno per una
certa religione che gli avevano, durò sino al tempo di
Plinio, Poi vedendo il bisogno che si aveva di traghettare
secondo le diverse distanze dei luoghi e dei rioni in cui
era divisa la Citta , se ne costrussero di pietra , nove-
randosene fino ad otto , eh' erano il detto Sublicius , Pa-
latinus , Fabricius , Cestius , Ianiculensis , Aurelius , Ae-
lius e Milvius.

Di mano in mano che i Romani estesero le loro con-
quiste alle lontane Provincie, insieme alle strade ebbero
cura di costrurre ponti sopra i fiumi , o restaurare quelli
che vi trovavano (2). Il ponte Cardio presso Nimes era

(1) Sublicius così detto a sublìcis , travicelli o pali di legno piantati ntl-
1' acqua , sopra i quali si fece il passaggio d1 intavolato , e di terrapieno.

(2) Si ha memoria che il gran ponte della Spagnaio trovarono fatto , quando
vi estesero le loro armi , perchè gì1 indigeni avevano per tradizione d' essere
costrutto miracolosamente da tempo immemorabile. Non è nuovo in Sardegna di
attribuire l'erezione dei ponti a cause occulte, perchè del ponte di Oristano si
dice che sia stato costrutto in una notte dal Diavolo. Le opere maravigliose in ogni
tempo hanno riscaldato la fantasia degli ignoranti , come in Napoli per la grotta
di Pozzuoli. Questo ponte del Tirso sarà esistito fin dal tempo dei Romani ne-
cessario per la strada che conduceva da Oihoca a Tharros. I Giudici di Ar-
borea P avranno conservato, o riparato, ma 1' attuale forma si deve ad Amedeo

III. , sotto la direzione dell' Architetto Moja , come dalla lapide in marmo col-
locata nella sponda dello stesso ponte a destra in questi termini :

Victorio Amedeo III.

Sardorum Regi
Arestanei Marchioni
Providentìssimo j Beneficenti*s'uno ,
 
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