Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Mazzoni, Guido: Il parziale ricupero di un capolavoro di Guido Mazzoni
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0041

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
4

ANDREA MOSCHETTI

tempo, assai notevole, assieme ad altre minori condizioni non determinate in questo docu-
mento, quali forse la fornitura dell’alloggio e del vitto all’artista da parte del monastero ;
che su tale prezzo, il quale doveva esser finito di pagare entro quattro anni dal compimento
dell’opera e di cui aveva riscosso sino allora poco più che la metà, il Mazzoni, se mai fosse
venuto a morire prima che il monastero saldasse intieramente il proprio debito, rilasciava
al monastero stesso, cui per il lungo soggiorno e forse per le cortesie ricevute s’era assai
affezionato, la cospicua elemosina di ducati duecento, pari ad un terzo del prezzo totale, o
quella qualunque somma, di cui si trovasse egli creditore al momento di sua morte ; che
infine, a compenso di tale elemosina, voleva fossero posti sotto il gruppo da lui eseguito lo
stemma suo e una epigrafe, in cui si dicesse che l’opera era stata fatta da lui e che egli

inoltre aveva donato al con-
vento la sopra detta elemosina.

E ben a ragione poteva chie-
dere il Mazzoni (benché egli
a tal desiderio desse una inten-
zione solamente ascetica, vo-
lendo indurre i visitatori di
quella Pietà a pregar Dio per
l’anima sua) ben a ragione po-
teva chiedere che sotto quel
gruppo si scolpisse il suo nome;
in nessuna altra opera egli era
ancora arrivato a tanta eccel-
lenza e perfezione. Constava il
gruppo, come dicemmo, di otto
figure, di quante, cioè, sono
formati gli altri consimili gruppi
di Modena, di Busseto, di Na-
poli, di Ferrara, di Reggio, e
quelle figure, come sono inva-
riabilmente in tutti quei gruppi,
così erano senza dubbio anche
nel nostro le seguenti: il Cristo
morto, la Vergine, Maria Mad-
dalena, due altre Marie, San
Giovanni, San Giuseppe di
Arimatea, San Nicodemo. Di queste otto figure, come si vede dalla fotografia che qui
riproduciamo, rimangono soltanto le mezze figure, anch’ esse mutile e frammentarie, di
Maria Maddalena, di un’altra Maria e di San Giovanni, e la testa del Cristo colla parte
superiore dello sterno; ai quali pezzi si aggiunge l’addome di un’altra figura, la quale, dalla
fascia cingente la persona e dal martello e dalle tenaglie passanti entro la fascia, facilmente
s’identifica con Nicodemo. Ma anche nel compassionevole stato, in cui sonoridotti, questi
frammenti bastano a farci sicuri che il Mazzoni, pur ripetendo con assai lievi modificazioni
i medesimi tipi da lui creati ed espressi altrove, era riescito in Venezia a superare di gran
lunga se stesso. La Maddalena coi capelli sciolti sulle spalle, col corpo piegato in avanti e
alquanto a destra, e colla testa, pur assecondando il movimento del corpo, un po’eretta,
ripete appunto il tipo della Maddalena quale si vede a Modena e altrove, e le sue palpebre,
quasi deformate dalla gonfiezza, sono testimoni di un inesprimibile strazio che per lunghi
giorni ha inutilmente cercato lo sfogo nel pianto. Più composto, più tranquillo, ma non meno
intenso è il dolore dell’altra Maria, dal capo coperto di un panno e dal collo cinto da una
benda; anch’essa è piegata dinanzi verso la salma giacente del Cristo, ma la testa, a diffe-

Guido Mazzoni: Cristo. Padova, Museo Civico
 
Annotationen