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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 3
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Toesca, Pietro: Di alcuni miniatori lombardi della fine del trecento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0223

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DI ALCUNI MINIATORI LOMBARDI

DELLA FINE DEL TRECENTO

OME l’Italia superiore abbia partecipato già nel Trecento
alle tendenze artistiche diffuse nell’Europa Centrale, e per
quali caratteri il forte naturalismo dei veronesi Altichiero
ed Avanzo si distingua dall’arte toscana, fu indagato da
J. von Schlosser.1 Restano tuttavia a determinare, di fronte
all’arte di Verona, cui gli studi si sono rivolti di prefe-
renza, le varietà stilistiche formatesi in altri centri del-
l’Italia Settentrionale.

Anche prima che la costruzione del Duomo richiamasse
nella grande città lombarda artefici d’ogni regione, Mi-
lano e le vicine terre ebbero un’attività artistica continua,
anzi, in qualche forma, prevalente. Non forse fu campio-
nese lo scultore che diede a Verona stessa quel monu-
mento in cui più vivido sembra esprimersi il genio fantastico e pittoresco proprio dell’arte
locale, il mausoleo di Cansignorio della Scala?

Giovanni da Milano non recò in Toscana l’imperizia del novizio, bensì una maniera sua
già così individuata che potè mantenersi distinta, in puri caratteri settentrionali, da quella
dei maestri toscani ; e gli affreschi di Viboldone, di Mocchirolo, di Lentate, valgono a dimo-
strare eh’ eranvi forze indigene per la sua genesi artistica.2 A Mocchirolo, insieme con un
pittore assai affine a Giovanni, lavorò un maestro squisito per delicatezze di colorire e di
sentimento : non ha egli le grandi concezioni e la drammaticità di Altichiero e di Avanzo,
ma con questi può competere per l’oggettività realistica in cui ritrae le sue figure. 3

1 J. von Schlosser, Ein veronesisches Bilderbuch
und die hófische Kunst des XIV Jahrh. (_Jahrbuch d.
kunsthist. Samml. d. allerhòch. Kaìserhciuses, XVI).

2 Cfr. A. Venturi, Storia, voi. V, 891 e segg. ;
W. Suida, Le opere di Giovanni da Milano in Lom-
bardia, in Rassegna d’Arte, 1906, I ; G. Cagnola,
Gli affreschi di Viboldone e di Solaro in Rassegna
d’Arte, 1907, I.

3 Le opere più prossime ch’io conosca all’arte
del maestro di Mocchirolo sono i seguenti affreschi
staccati dal muro, ora nella Pinacoteca di Bergamo:
I. n. 4: dinnanzi alla Vergine seduta in trono col Bam-
bino stanno inginocchiati due cavalieri e sono presen-

tati l’uno da San Francesco, l’altro da Santa Cate-
rina. L’affresco, proveniente da una chiesa della città,
è attribuito a scuola lombarda del xv secolo, ma in una
iscrizione che si riferisce all’affresco ho decifrato:
«anno dni. m ccc Lxxxii die xvmi augusti hic iacet
nobilis ...» e un errore di lettura (1382 anziché 1432)
resta escluso dal trovarsi in un graffito sul dipinto la
data del 1420. Cfr. Cavalcaselle, Storia della Pit-
tura, Firenze, 1900, IV, pag. 227. Ripr. in G. Friz-
zon 1, Le Gallerie dell’ Accademia Carrara in Bergamo,
pag. 15, Bergamo, 1907.-—II, n. 3: attribuito anch’esso
a scuola lombarda del secolo xv ma da assegnare in-
vece alla fine del Trecento. Rappresenta la Madonna
 
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