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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 6
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0488

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MISCELLANEA

Un documento sul « Sant’Andrea Corsini » di
Pietro Novelli. — Nella chiesa del Carmine, che do-
mina colla esuberante policromia della grande cupola
maiolicata, sorretta da gigantesche e poderose figure
di stucco, le vecchie case, i vicoli angusti e gli oscuri
anditi del caratteristico quartiere palermitano, devoto
alla popolare Madonna, le fredde linee architettoniche
nel 1624 sovrapposte alle antiche da Mariano Smiri-
glio, inquadrano ai lati dell’ampia nave qualche affre-
sco stinto e poche tele annerite del xvn secolo, di una
ampollosità vuota e convenzionale, che conferisce un
fascino indefinibile alle quattrocentesche immagini del
contiguo oratorio e alle tre tavole del De Vigilia,
semplici, severe e mistiche tra l’iperbolica decorazione
delle colossali cappelle, ispirate al genio di Giacomo
Serpotta.

Tuttavia, quasi ad ammonirci che anche nel seicento
non mancarono in Sicilia manifestazioni pittoriche ele-
vate, degne di un passato glorioso e ben distinte da
altre innumerevoli d’inferiore ed oscura origine, esiste
nella chiesa un quadro di Pietro Novelli, nel quale
è già notevole l’equilibrio delle diverse influenze, as-
similate da quell’ingegno singolare e irrequieto, che
doveva in seguito compenetrarle mirabilmente nella
sua opera, riuscendo a foggiarsi uno stile tutto pro-
prio, e a dare il suo nome ad una scuola, tradizionale
nell’Isola fin quasi ai giorni nostri.

L’artista vi rappresentò Sant’Andrea Corsini, 1 ve-
scovo carmelitano, colla cappa dell’ordine, inginoc-
chiato presso un leggìo, sul quale un teschio e alcuni
sacri volumi stanno a indicare le ascetiche medita-
zioni di quel patrizio fiorentino, convertito alla fede
dalla pietà materna. Egli leva lo sguardo estatico in
alto verso destra, dove cinta da una gloria di cheru-
bini, la Vergine (simile nella gravità pensosa alla gio-
vine donna, che abbraccia il figlio nel San Benedetto
di Monreale), si mostra a lui tra le nubi, sostenendo
il Bambino Gesù, che benedice e sorride, mentre dalla

1 La tela, non poco danneggiata da successive verniciature, mi-
sura m. 3 X ?•

parte opposta tre putti alati reggono la mitra e il pa-
storale.

In questi, assai più che nel pargolo divino, ancor
fedele ai modelli del Van Dijck, si riconosce il tipo
infantile novelliano : fronte larga e convessa, limitata
da ciocchettine in disordine di capelli biondi o casta-
gni, che coprono in parte le orecchie, occhi piccoli,
arguti, a fior di testa, un po’ troppo lontani dal tenue
rilievo del naso e quasi sprovviste di sopracciglia,
labbra tumide, raccordate con una piega carnosa alle
guance rotonde e al mento breve e sfuggente, membra
agili dalle mosse leggiadre, insieme irregolare e vivace,
espresso in una gamma sempre varia e di squisita
delicatezza.

Le qualità realistiche prevalgono nella figura del
Santo dal nobile profilo, ricavato forse da un ritratto,
non certo eseguito di maniera, che si stacca sul fondo
oscuro della cella, ed emerge con solido rilievo dalle
bianche pieghe, senza che alcun riflesso della lumi-
nosa visione lo investa e lo trasformi ; ma anche nel
gruppo divino, di una tonalità calda, in contrasto colla
luce diffusa e giallognola del cielo nimbale, e negli
angeli, che lo completano, sono studiati e resi senti-
menti ed espressioni umane, che indicano l’inizio del-
l’evoluzione ultima dell’artista verso l’efficacia rap-
presentativa del Ribèra e del Caravaggio.

Il Sant’Andrea risale infatti al 1630, come dimo-
stra Vapoca, da me trovata, nel R. Archivio di Pa-
lermo, e che qui riproduco non per provare l’auten-
ticità del dipinto, facile a riconoscere e di indiscussa
origine, ma per aggingere un’opera, quasi ignota, al
prolisso ed incerto Elenco ragionato del Gallo 1 dove
non trovasi compresa, assegnandola al periodo di tran-
sazione dalla seconda alla terza maniera, quando alle

1 A. Gallo : Elogio storico di Pietro Novelli, Palermo, 1830. Il
Sant’Andrea Corsini trovasi invece indicato dal Mongitore : Della
Istoria sacra di tutte le chiese, conventi, monasteri di Palermo, au-
tografo della Biblioteca Comunale di Palermo ai segni Q.q. E. s. 1766,
pag. 245. Lo stesso a pag. 213 delle Memorie dei pittori, scultori,
architetti e artefici in cera siciliani, (Biblioteca c. s. ai segni Q.q.
c. 63), nota un dipinto del Novelli nella chiesa del Carmine, ma
ne ignora il soggetto.
 
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