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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: Gian Francesco de' Maineri da Parma, pittor e miniatore
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0070

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GIAN FRANCESCO DE’ MAINERI DA PARMA

PITTORE E MINIATORE

oi che nell'Archivio storico dell'Arte del 1888, 1 venne
in luce il nome di Gian Francesco de’ Maineri nulla
s’aggiunse allo scarso corredo della sua fama artistica.
Ricordiamo intanto che egli s’incontra per la prima
volta nel 1489 alla Corte ferrarese; poi nel 1492 intento
a dipingere, per l’oratorio del Castello ducale, un San-
t’Agostino e un San Francesco; nel 1493 in cui ven-
dette un quadretto dorato a Eleonora d’Este, duchessa
di Ferrara; nel 1502, in cui colorì una testa di San
Giovanni Battista, che fu data alla badessa di un con-
vento ferrarese, suor Lucia da Narni ; nel 1503, in cui
si recò a Mantova per una certa causa giudiziaria, e
venne raccomandato vivamente dal duca Ercole I alla
figlia Isabella Gonzaga marchesana, per la quale accudì a lavori nel 1504. In quest’anno
Clara di Francesco Clavee di Valenza si rivolse a Isabella per ottenere che il pittore e
miniatore compisse una tavola d’altare, commessa nel 1494 a Ercole de’ Roberti, e quindi
a lui, dopo la morte di questo pittore. Francesco de’ Maineri, dipinta in parte la tavola e
ricevutone metà del pagamento, s’era allontanato da Ferrara ; onde la committente supplicava
la marchesana di Mantova a eccitarlo a mantenere l’impegno.

Un primo quadro del pittore trovammo in casa dell’avvocato Ettore Testa a Ferrara,
ascritto erroneamente al Mantegna. Sul quadretto stesso in minutissimi caratteri leggevasi
la firma dell’artista: Io. Franciscus Maynerius —parmensis faciebat. Ora non esiste più a
Ferrara, e, a quanto si dice, è migrato lontano. Ne diamo qui la riproduzione (fig. 1), perchè
serva a ricostruire l’opera del pittore vantato e onorato a’ suoi tempi : la diligenza delle
intrecciature d’oro negli orli delle vesti, la finezza de’ capelli, de’ peli della barba di San Giu-
seppe, la trama del velo che la Vergine tiene disteso, gli ornati finissimi a monocromato
dell’arco, i nimbi cristallini, rivelano il miniatore.

Una simile Sacra Famiglia (fig. 2) esisteva nella collezione Barberini a Roma.sotto il nome
di Filippo Lippi, e ci sembra la stessa che abbiamo riveduta a Berlino, nel museo Federigo.
Il disegno è probabilmente anteriore al quadro del Testa, perchè presenta particolari men
corretti; le mani, ad esempio, in questo secondo quadro sono men bene atteggiate, le dita
con minore eleganza disposte; la destra di San Giuseppe si vede tronca in malo modo; il

1 A. Venturi, Gian Francesco de' Maineri, pittore iti Archìvio sudd., pag. 88-89; 1°- Unbekannte oder
vergessene Kunstler der Emilia, in Jahrbuch der Kónigl. prenss. Kunstsammlungeu, 1890, Heft 40.

L‘Arte. X, 5.
 
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