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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 3
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Giordani, Paolo: Studii sulla scultura romana del rinascimento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0236

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STUDII SULLA SCULTURA ROMANA

DEL RINASCIMENTO

GIAN CRISTOFORO ROMANO A ROMA.

UANDO il Bertolotti nel 1882, col suo articolo su Paolo Mariani,1
credè di deporre la penna sull’argomento e di aver perciò dato
ogni possibile spiegazione sull’ ignoto artista del primo Rinasci-
mento, cadde in un grave errore. Egli, è vero, raccolse buona
copia di documenti, ma non seppe aggrupparli, e alle volte con-
fuse artisti e uomini che erano personalità ben distinte. E con
lui e dopo di lui l’errore ingenuamente fu riprodotto, quan-
tunque la contraddizione palese saltasse subito fuori e quantunque
il dubbio, specialmente avvalorato dalla comparazione stilistica
delle opere ad un solo artefice attribuite, si facesse strada.

Un documento, dallo stesso Bertolotti riprodotto, nomina «Ma-
riano di Tuccio da Sezze et Paulo suo figliuolo e Pietro da
Castiglione maestri di marmo » che « deno dare a di rij di marzo ducati 200 papali conto
per loro e per loro detto a Pietro Margliano de Roma » ricevuto a parte per due cappelle
che essi avevano intrapreso sul ponte a Castel Sant’Angelo.2 II mandato è proprio quel
che implica la questione, ma che, ad un tempo, dà la chiave a risolverla. Paolo Mariani
era dunque oriundo di Sezze, anzi egli stesso era di quel paese, tanto è vero che il Bertolotti,
dopo una lunga, e al nostro scopo utilissima, dimostrazione documentaria sulla famiglia Tac-
coni, conclude con queste precise parole : « Credo che ciò basti per dimostrare che il Paolo
romano scultore d’ora in poi dovrebbe esser chiamato Paolo Tacconi da Sezze ». Or dunque
sorge spontaneo il dubbio, e doveva anche sorgere all’ordinatore di atti, che il Paolo Ma-
riani non sia esso il « magister Paulus romanus o de Urbe » su cui tanto si è discusso. E il
dubbio maggiormente si rafforzò allorché nuovi documenti, da me trovati, facevano vivere il
« Paulus marmor. de Urbe » pur negli anni 1484 e 1485. E il Bertolotti, con un documento
inoppugnabile, dimostra come Paolo Mariani nel 1473 doveva esser morto, se il figlio
fi rancesco per comprare una casa, sita in Macel de’ Corvi, aveva bisogno del tutore Buo-
nuomo, che in altri atti appare sempre come « tutor et tutor nomine Francisci filii pupilli et
heredis condam magistri Pauli Mariani tutii taccone ». Come dunque si può sciogliere il nodo
e come si può dissipare l’oscurità che, malgrado i documenti prodottici dal Bertolotti, sembra
avviluppare sempre il nome dello scultore cittadino ?

1 Bertolotti, Paolo Marianii in Archìvio storico, anno Vili, voi. IV, fase. 7.

artistico, archeologico della hrovincia e di Roma, 2 R. Tesoreria segreta, 1451, fol. 185.
 
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