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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 4
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Cristofani, Giustino: La mostra d'antica arte Umbra a Perguia
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0326

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LA MOSTRA DANTICA ARTE UMBRA A PERUGIA

n occasione del riordinamento
della Pinacoteca Vannucci, nel
quale il direttore Prof. Francesco
Moretti ha tenuto conto lodevol-
mente degli ultimi risultati della
critica ed, aumentando il numero
delle Sale, ha ovviato all’antico affastellamento, così
dannoso ai dipinti e punto piacevole per gli studiosi,
fu pensato di completare la Pinacoteca stessa con opere
dei maestri umbri poco in essa rappresentati, aggiun-
gendovi le produzioni della nostra oreficeria e della mi-
niatura, maioliche, stoffe e ricami. Furono adibite a tale
scopo le sale del i° piano del Palazzo Comunale,
nonché due saloni con altre minori stanze del terzo.

Con lodevole pensiero si lasciò sgombro il grande
Salone dei Notari, uno dei più belli d’ Italia per la
magnifica architettura e per la superba decorazione.
Occupava esso in antico l’intero corpo del vecchio
Palazzo, cominciato nel 1279 su disegno tradizional-
mente creduto di Fra Bevignate, mentre dal 1290
al 1297 risulta da documenti che soprastettero all’edi-
ficazione Maestro Giacomo di Servaclio e Maestro Gio-
vannello di Benvenuto. Nel cinque e seicento fu van-
dalicamente diviso in due piani, chiudendosene le
trifore, deturpando gli affreschi e solo dopo il 1860
si cominciò l’arduo lavoro di ripristino, poi terminato
nel 1885 dal pittore perugino Matteo Tassi, il quale
scoprì le vecchie decorazioni, le rifece dove manca-
vano, riuscendo ad intonare il nuovo con l’antico
senza però trarre in inganno. È deplorevole che l’ar-
tista abbia ripassato non poco il colore delle figure
per ravvivarlo dalla sbiadita intonazione prodotta dalle
scialbature e dagli intonachi sovrapposti ; pure anche
allo stato attuale degli affreschi non fu difficile al
Toesca ravvisarvi la mano di Pietro Cavallini. Il ve-
dere sopra la porta d’ingresso dipinto lo stemma dei
Cancellieri di Pistoia, ripetuto anche altrove, e il sa-
pere che nel 1297 era podestà di Perugia uno Schiatta
o Stiatta di quella famiglia, può far credere che in-
torno a quel tempo fossero eseguite le decorazioni
della Sala, Questa è divisa da otto arconi a tutto sesto

che sorreggono il soffitto, poggiati su capitelli a men-
sola o impostati su pilastri di poco aggetto; l’ingresso
è nella parete che guarda a settentrione, e verso le-
vante si aprono nove trifore ad archi trilobati, simili
alle due che mettono in mezzo la porta. Le fronti
degli arconi, gl’intradossi, gli strombi delle finestre
sono interamente dipinti ; non essendo stati ancora
esattamente descritti i soggetti di tali affreschi, ne do
qui un breve cenno illustrativo.

Sulla lunetta della porta d’ingresso internamente
vedesi a sinistra un gentiluomo, seduto a mensa ric-
camente imbandita ; tende le braccia tenendo in cia-
scuna mano un’ampolla. A destra un contadino, ac-
coccolato sopra una pietra, si scalda i piedi alle fiamme
di un rogo. In una grande fascia rettangolare sopra
l’intera parete rimangono i frammenti di una vasta
storia, che forse rappresentava un combattimento, come
ne fa fede a sinistra un cavallo caduto, nel mezzo
una testa di re con alcuni armigeri e due figure di
cavalieri accorrenti, a destra.

I. Arcone : fronte a nord. — A sinistra, un uomo
poveramente vestito, che si gratta la testa, sta seduto
a terra tra due alberi (Giobbe?); a destra uno scu-
diero regge per il morso un cavallo coperto di ricca
bardatura ed impennato. Fronte a sud: a sinistra,
un cavaliere con stocco al fianco sta genuflesso da-
vanti ad un altare ; dietro a lui è il cavallo legato ad
un albero ; a destra il ladro che tenta comprare col
tozzo il silenzio del cane, fedele custode della casa.

II. Arcone: fronte a nord. —A sinistra, un porco
zannuto che minaccia un lupo ; a destra : un ponte a
due archi traversa un fiume ; sulla testa del ponte
una fanciulla impedisce il passaggio a due guerrieri
armati di lancia, uno dei quali porta in braccio una
rotella con l’impresa d’una testa leonina, allegoria
forse della potenza dei vezzi femminili. Fronte a sud :
a sinistra, un cavaliere combatte con un drago. A
destra, la volpe appicca il fuoco all’albero sul quale
l’aquila, che vola in alto con un volpacchiotto tra gli
artigli, ha posto il suo nido.

III. Arcone: fronte a nord. — A sinistra, la cagna
fa cacciare dai suoi cinque cagnolini il cane che le
 
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