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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 3
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Wilpert, Joseph: L' Acheropita ossia l'immagine del Salvatore nella cappella del Sancta Sactorum, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0199

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L’ACHEROPITA

OSSIA

L’IMMAGINE DEL SALVATORE

NELLA CAPPELLA DEL SANCTA SANCTORUM

I. Osservazioni preliminari.

ra le immagini da secoli venerate a Roma occupa il
primo posto quella del Salvatore nella cappella del
Scinda Sandorum.

Fin dal tempo di Stefano II (752-757) essa fu ritenuta
come 1’ « imago sacratissima domini Dei et salvatoris
nostri Jesu Christi »; fin da quell’epoca cominciò per essa
la leggendache non sarebbe stata fatta damano d’uomo :
si chiamava « Acheropita » (scil. imago). '

Un tesoro così prezioso era naturalmente custodito
con la più grande gelosia. Nella cappella, già per se
stessa di difficile accesso, 1’ immagine si conservava
sotto doppia chiave ; di modo che poteva dirsi addirit-
tura inaccessibile. Essa veniva esposta rarissimamente
nella basilica lateranense o in qualche altra chiesa. In
tali occasioni poteva osservarsi da vicino ; ma quello
che se ne vedeva era ben poco. Poiché Innocenzo III (1198-1216) l’aveva rivestita fino
alla testa con una copertura di lamina d’argento dorato. Essendovi stati aggiunti più tardi
ancora altri ornamenti, alla fine rimase visibile soltanto il volto sotto una spessa lastra
di cristallo. La testa poi non era quella originale; Marangoni, il quale nell’anno 1746 ebbe
agio di esaminarla senza la custodia di vetro, aveva già riconosciuto che era dipinta su tela
incollata sopra la pittura originaria.1 2

Per conseguenza, dopo il 1200, per dirlo in cifra tonda, nessuno aveva potuto più veder
nulla dell’Acheropita. Era perciò impossibile farsi un’idea giusta della sua forma, della sua
tecnica e della sua origine. Tutto ciò che ne hanno scritto i dotti, principiando dal Magnacuzio,
si basa unicamente su congetture ; quindi varie contradizioni. Dei più antichi scrittori, per
accennare alle loro opinioni principali, alcuni erano d’avviso che nell’Acheropita il Cristo
fosse rappresentato quale « giovinetto di dodici anni », come lo trovarono i suoi un giorno
nel tempio disputante in mezzo ai dottori; altri presero la sua figura per quella di un adulto,
e la testa (posteriore) che ancora oggi si vede, per una copia perfetta dell’ originale. 3

1 Lìber Pontificalis, in Stephan II, ed. Duchesne, I,
Pag. 443-

2 Marangoni, Istoria dell’ antichissimo oratorio
Sancta Sandorum, pag. 89.

3 «Non v’ha dubbio — così il Marangoni (loc. cit.,

pag. 87) — che questa effigie del Sagro Volto fosse
delineata a totale somiglianza dell’antica espressa nella
medesima tavola, di modo che, dopo eziandio ch’ella
fu ricoperta, la stessa venerazione gli fu prestata nel
secolo xn, e ne’ susseguenti ».

L'Arte. X, 21.
 
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