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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 5
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Seidlitz, Woldemar von: La Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0362

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LA VERGINE DELLE ROCCE

DI LEONARDO DA VINCI

A quistione se l’esemplare di Parigi o quello di Londra
sia l’originale, non venne risoluta neppure dal docu-
mento pubblicato nel 1893 per cura di Emilio Motta; 1
anzi, come da principio, essa deve ancora essere decisa
^ dal punto di vista artistico. Di due fatti soltanto siamo
sicuri, cioè che la pittura del Vinci fu eseguita prima
del 1495 e che l’esemplare di Londra è lo stesso che
si trovava nella chiesa di san Francesco in Milano, per
la quale l’originale era stato commesso. Per il docu-
mento citato, il quale lascia libera la via alla supposi-
zione che Leonardo abbia ritirata la sua pittura primi-
tiva, ci troviamo davanti alla questione se l’esemplare
proveniente dalla chiesa di san Francesco possa essere:
i° questa pittura primitiva, 2° una replica o nuova reda-
zione fatta da Leonardo, 30 una copia con varianti, eseguita da altra mano, sia sotto la
sopraintendenza e coll’aiuto del maestro stesso, sia senza tale ingerenza. L’importanza che
la soluzione di tale problema ha per la completa conoscenza del sommo maestro ci spiega
la tenacità, colla quale si combatte a proposito di questo punto da una parte e dall’altra,
e ci lascia sperare che i lettori dell 'Arte non troveranno superfluo un reiterato esame di
tutta la quistione.

Nel primo abbozzo di questo lavoro il mio scopo principale era di provare che la pit-
tura di Londra non può essere l’opera genuina, perchè la sua fattura artistica le assegna
un’origine cinquecentista, mentre quella di Parigi reca tutte le caratteristiche dell’età fioren-
tina di Leonardo. Ma come intanto la stessa tesi è stata sostenuta con sommo successo dal
professore Voli,2 basterà di rendere qui conto dei suoi argomenti, associandomi ad essi
in ogni punto.

Il sig. Voli comincia col provare che in tutte e due le tavole la composizione, presa
per sè e senza riguardo all’esecuzione, sia del tutto quattrocentista, come si vede nel modo
in cui laVergine sta ginocchioni, nei due fanciulli provenienti dal Verrocchio, e nelle forme
taglienti delle rocce. Ma mentre nell’esemplare di Parigi l’esecuzione corrisponde a questo
carattere generale, la tavola di Londra si manifesta come una trasformazione dell’opera
genuina in senso cinquecentista.

1 Archìvio storico lombardo, S. II, anno XX, 1893, 2 Karl Voll, Vergleicliende Gemàlde-Studien, Mo

pag. 972, seg. naco e Lipsia, 1907, pag. 43, seg.

L'Arte. X, 41.
 
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