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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Nicola, Giacomo de: La prima opera di Arnolfo a Roma: Il monumento Annibaldi in S. Giovanni in Laterano
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0135

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LA PRIMA OPERA DI ARNOLFO A ROMA

(IL MONUMENTO ANNIBALDI IN S. GIOVANNI IN LATERANO)

AN Giovanni in Laterano ebbe le ultime vicende analoghe
a quelle di San Pietro. Clemente Vili ne intraprese la
radicale trasformazione, arrestatasi con lui al transetto,
e, dopo molto tempo, Innocenzo X la completò, precisa-
mente come accadde con Giulio II e Paolo V nell’altra
basilica. Ma la dispersione dei monumenti, conseguenza
di qualunque restauro di allora, fu in San Giovanni
maggiore. Le navi, le sacrestie, il chiostro, le cappelle
del Battistero, l’oratorio sottoposto alla Scala Santa, si
divisero le parti di uno stesso altare, di uno stesso ciborio,
di uno stesso monumento ; e oggi a fatica possono ri-
comporsi. Di uno degli altari del Cardinal De Perriers,
per esempio, si trovano tre frammenti nel chiostro (San
Giovanni Evangelista, .San Giovanni Battista, busto di Cristo) e un quarto nella nave
esterna di destra (San Giacomo Apostolo) ; ad un altro altare appartiene un San Marco
nel chiostro e un San Lorenzo e un San Luca nell’antisacrestia ; il ciborio diSanta Maria
Maddalena ha resti, oltre quelli noti del chiostro, anche nel detto oratorio annesso alla Scala
Santa; le due Virtù ai lati della lapide del Cardinal Acquaviva sono le complementari delle
due in alto del monumento al Cardinal di Portogallo, cui anche originariamente con ogni
probabilità appartenevano.1

* * *

Il più importante di tali frammenti lateranensi ricongiunge ad un altro, già suo vicino,
il disegno a matita qui riprodotto dalla carta 23 del Codice Barberini latino n. 4423 (fig. 1).
Il Muntz descrisse il disegno in fretta : « Bas-relief (?) représentant un évèque mort et de
prétres qui portent ses insignes».2

Ma il fatto che parecchie carte del Codice (miscellanea di riproduzione di antichi monu-
menti) contengono affreschi e mosaici del Laterano 3 dà a sospettare che quivi pure doveva
trovarsi quell’opera.

E, infatti, è facile, non ostante le deformazioni della copia, identificare con una parte

1 L. Ci accio, Scoltura Romana del Rinascimento,
ne L’Arte, 1906, pag. 173.

2 Mélanges de fècole frangaise, 188S, pag. 11S.

3 Cristo in Croce tra Onorio III e il penitenziere

fra Jacopo (c. 1) e otto santi papi (c. 2 e 3) : affre-
schi della sala dei Penitenzieri ; affresco della Con-
fessione (c. 5); mosaico del portico (c. 16-19).

L’Arte. X, i3.
 
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