Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Corrieri
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0099

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
CORRIERI

Notizie di Lombardia.

Oli affreschi del Luini regalati da S. M. il Re

alla Pinacoteca di Brera in Milano, formano un dono
splendido, veramente regale, che mai non si sarebbe
osato sperare ed al cui compimento ci voleva dav-
vero la mente superiore del nostro Sovrano, che si è
reso conto di tutta l’importanza ed utilità della rein-
tegrazione di un ciclo di pitture di un così insigne
artista, del Raffaello dell’arte lombarda.

Si tratta degli affreschi dipinti da Bernardino Luini
sul principio del xvi secolo nella villa patrizia dei
Pelucchi presso Monza e dei quali già era stata fatta
una descrizione dal senatore Luca Beltrami in questo
periodico,1 con alcune riproduzioni. Nel principio dello
scorso secolo, al tempo del dominio austriaco, quella
villa essendo diventata una mandria di cavalli della
Corte reale, e le pitture minacciando deperimento,
vennero distaccate e trasportate su tavola nel 1821.
Nove di queste furono concesse alla R. Pinacoteca di
Brera in Milano e sedici furono collocate ad orna-
mento di sale del palazzo reale pure in Milano. Pa-
recchie altre andarono disperse e cioè : undici fram-
menti che fecero poi parte del museo Cavalieri, indi
portati a Parigi nel museo del Cernuschi ed alla
sua morte, venduti all’asta, passarono in Inghilterra ; 2
tre andarono a far parte delle collezioni del museo
del Louvre ; quattro frammenti (teste) si trovano oggi
nella collezione dell’avvocato Cologna, professore nel
Politecnico di Milano; una figura di Angiolo, che fa-
ceva riscontro ad altra della serie del palazzo reale e
che apparteneva al signor ragioniere Guzzi di Milano,
e da questi fu venduta ai fratelli Grandi.3 Infine al-
cuni frammenti decorativi sono ancora rimasti nello
stesso fabbricato di quell’antica villa.

Questo ricco ciclo di pitture formava tre gruppi :
soggetti religiosi di decorazione di una piccola cap-

1 Veggasi VArchivio Storico dell.'Arte, anno 1895, pag. 5 e se-
guenti del I fascicolo.

2 Gli eredi de! Cernuschi speravano di cavarne fuori una gran
somma, invece nel giorno in cui furono posti all’asta all’Hotel des
ventes, tirava vento poco propizio e furono venduti per poco prezzo
a persone che li portarono a Londra.

3 Ne tengo la fotografia regalatami dal signor Guzzi.

pella, soggetti di storia dell’Antico Testamento a de-
corazione di una sala e soggetti mitologici a decora-
zione di un’altra sala.

Se nella serie assegnala sin dal 1821 alla Pinacoteca
di Brera era compresa la celebre pittura di Santa Ca-
terina portata dagli Angioli nel sepolcro, all’incontro
nella serie del palazzo reale erano rimasti i più bei
quadri ad affresco di soggetti dell’Antico Testamento
e di soggetti mitologici, cosicché anche questa circo-
stanza è una buona fortuna per la Pinacoteca. Ma più
importante ancora sarà il vantaggio di poter oramai
riunire quasi tutto quel ciclo e di poter finalmente farne
uno studio stilistico che faciliti di avvicinarsi alla so-
luzione di alcuni problemi. È sperabile difatti che si
potrà, dal confronto di tutta questa serie di pitture
colle altre opere del Luini conservate nella stessa
Pinacoteca, stabilire in quali anni approssimativamente
furono condotte, anche ammettendo che sian state
fatte a due riprese e coll’intervallo di alcuni anni;
ed è pur sperabile che si potrà indagare quali artisti
vi hanno collaborato, poiché sono evidenti non solo
diverse mani ma persino diverse maniere ; e finalmente
ne avvantaggierà sopratutto lo studio sulla formazione
e svolgimento dello stile di Bernardino Luini.

L’affresco di Rivanazzano. — Nell’ultimo fasci-
colo di questo periodico a pagina 389 è dato l’annuncio
della scoperta di un affresco in una antica sala della
casa comunale e che si attribuì senz’altro a Leonardo
da Vinci ; vi è pur detto che nessuno si era ancor
dato la cura di andarlo a visitare. Questa ultima no-
tizia va rettificata. L’affresco fu distaccato e traspor-
tato a Milano pel suo restauro e l’ho veduto in Pi-
nacoteca. Reca la data del 1505 ma non è affatto di
Leonardo. Vi è rappresentata la Madonna in trono
col Bambino, e sotto vi è una lunga iscrizione epi-
grafica, dipinta. Si tratta di un lavoro di scuola pro-
babilmente cremonese perchè vi è evidente l’influenza
mantegnesca che da Mantova si era estesa a Cremona.

La pala della cappella del Rosario nella chiesa
di Santa Maria delle Grazie in Milano mai non si era
potuto osservare nel passato perchè sita piuttosto in
alto, al disopra dell’altare, in un punto ove non arriva
 
Annotationen