DOI Heft:
Fasc. 5
DOI Artikel:Fogolari, Gino: La prima deca di Livio illustrata nel Trecento a Venezia
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0372
Stemma Soranzo-Pisani in Rioterrà Sant’Agostino, Venezia
LA PRIMA DECA DI LIVIO
ILLUSTRATA NEL TRECENTO A VENEZIA
ngelo Mai nel famoso volume dell’ Omero 1 dando in nota
l’indice dei codici miniati dell’Ambrosiana ricorda una deca
di Tito Livio in volgare (c. 214 inf.)2 che ha nei margini
molti disegni del Trecento e aggiunge: hoc ite ni opus aliquando
edendum est. Dopo avere nelle miniature dell’Omero colto l’ul-
timo fremito della vita pagana, forse, per bellezza di contrasto,
piacquero al ricercatore anche le ingenue figure del trecentista,
che, leggendo nel suo fresco volgare le storie degli antichi
padri, aveva voluto candidamente mostrare come se le imma-
ginava successe.
Il codice di carta grossa è stato scritto diligentemente in
lettera gotica vigorosa e chiara con larghi margini. Esso termina con 1 'explicit seguente :
« Qui finisce il decimo libro di Tito Livio de le storie Romane a dio sia grada M CCCLXXiii
a dj XXViiii Luio, trato de suso un notabel libro de priesio de più de XXXV ducaty el qual
libro era molto beni posto e complido e Jo seguitando quello notoiando ni cionctando una
sola letera sildusy ad prefetion complida cioè la prima deca del tito livio et ecc.
« Et Jo zianin chatanio fio che fo de Andriol che fo de ser zian chatamo de S. croste
il dito libro trasy adnistancia del delecto mio e de certy mie bony amisy et ecc.
« Deo gracias a .m .e .n . ».
1 Angelo Mai, lliadis frcigmenta cuvipìcturìs, Mi- per mm. 280 di larghezza. Le carte portano numero
lano, 1819, p. X, note, col. I. progressivo e l’ultima è segnata col 206.
2 II codice C. 214 inf., misura mm. 354 di altezza
LA PRIMA DECA DI LIVIO
ILLUSTRATA NEL TRECENTO A VENEZIA
ngelo Mai nel famoso volume dell’ Omero 1 dando in nota
l’indice dei codici miniati dell’Ambrosiana ricorda una deca
di Tito Livio in volgare (c. 214 inf.)2 che ha nei margini
molti disegni del Trecento e aggiunge: hoc ite ni opus aliquando
edendum est. Dopo avere nelle miniature dell’Omero colto l’ul-
timo fremito della vita pagana, forse, per bellezza di contrasto,
piacquero al ricercatore anche le ingenue figure del trecentista,
che, leggendo nel suo fresco volgare le storie degli antichi
padri, aveva voluto candidamente mostrare come se le imma-
ginava successe.
Il codice di carta grossa è stato scritto diligentemente in
lettera gotica vigorosa e chiara con larghi margini. Esso termina con 1 'explicit seguente :
« Qui finisce il decimo libro di Tito Livio de le storie Romane a dio sia grada M CCCLXXiii
a dj XXViiii Luio, trato de suso un notabel libro de priesio de più de XXXV ducaty el qual
libro era molto beni posto e complido e Jo seguitando quello notoiando ni cionctando una
sola letera sildusy ad prefetion complida cioè la prima deca del tito livio et ecc.
« Et Jo zianin chatanio fio che fo de Andriol che fo de ser zian chatamo de S. croste
il dito libro trasy adnistancia del delecto mio e de certy mie bony amisy et ecc.
« Deo gracias a .m .e .n . ».
1 Angelo Mai, lliadis frcigmenta cuvipìcturìs, Mi- per mm. 280 di larghezza. Le carte portano numero
lano, 1819, p. X, note, col. I. progressivo e l’ultima è segnata col 206.
2 II codice C. 214 inf., misura mm. 354 di altezza