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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Corrieri
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0193

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CORRIERI

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gran tempo sostiene la fiancata destra della facciata
ha cominciato a sgretolarsi, nonostante la sua gros-
sezza e il buon impasto della muratura. Inoltre tutto
il terreno compreso fra l’ingresso del convento e la
chiesa è in permanente stato di movimento, almeno
nella parte anteriore, cioè fra la facciata della Chiesa
e i monumenti dei duchi, che si trovano a pochi
metri dalla porta del tempio.

Dinnanzi a uno stato simile di cose, che tutti pos-
sono constatare come l’ho constatato io, non è possi-
bile indugiare ancora. Non sarebbe davvero imperdo-
nabile che per incuria o per altro si lasciasse deperire
un monumento di tanta importanza? Si provveda dun-
que con la massima sollecitudine per le opportune

duca Federico posta nello scalone del palazzo d’Urbino: di Giro-
lamo Campagna. La modellazione dei busti è la medesima ; il corpo
ben formato, il capo eretto e ben piantato sulle spalle corrispon-
dono alla maniera di parecchi scultori del Seicento, i quali, come
appunto il Campagna dipendono dalla nobile scuola del Sansovino,
di cui l’artista veronese per la nobiltà e bellezza delle forme fu
forse il migliore degli allievi.

Mausoleo del duca Guidobaldo d’ Urbino
Urbino, Chiesa di San Bernardino

constatazioni e per le riparazioni necessarie. Ma so-
pratutto, ripeto, non si perda tempo.

E. Calzini.

CRONABA

A proposito del disegno di legge sul personale
delle antichità e belle arti. — Il disegno ne’ rifa-
cimenti subiti, avanti di passare alla Camera, si è
fatto peggiore.

Ormai si creano le sopraintendenze, che forme-
ranno, come già formarono, una difficoltà al movi-
mento rapido degli uffici. Pare che l’esperienza non
abbia insegnato !

Poi si sanzioneranno tutte le nomine di avventizi,
straordinari, comandati; e se, in alcuni casi, ciò sarà
buona giustizia, in molti altri non lo sarà. Poi si ri-
chiederà la laurea in lettere agli archeologi, non agli
studiosi di storia dell’arte medioevale e moderna,
continuando a metter questi in una condizione d’in-
feriorità rispetto ai primi, non giusta ora che nelle
Università, a Roma, a Bologna, a Milano, a Firenze,
a Padova, s’insegna la storia dell’arte. Peggio an-
cora : ad ogni concorso il Ministero farà liberamente
il programma. Invece d’indicare quali saranno le ma-
terie, per le quali si richiederà una sicura cognizione
ne’ candidati, il Ministero si riserva la libertà di fare
il programma a suo piacimento. Così la legge non
mette riparo agli errori del passato; lascia nell’incer-
tezza l’avvenire delle istituzioni artistiche italiane ; non

chiude, con la risolutezza invocata, la via ad altri er-
rori, ad altre ingiustizie, ad altri arbitrii.

A. V.

Contro la tassa d’entrata ai Musei. — Giusta-
mente è insorto Francesco Malaguzzi Valeri contro
la tassa d’entrata ne’ Musei, ma, prima di insorgere
per questo nobilissimo scopo, per la diffusione della
cultura artistica, conviene prima chiedere al Governo,
che ha tratto dalla tassa d’ingresso il pane quoti-
diano per i musei, se intenda di assegnare in bilancio
il fondo equivalente alla tassa da sopprimersi. Ricor-
diamo che i proventi della tassa, i quali dovevano
tutti devolversi all’incremento delle collezioni, fini-
rono, per giuochi burocratici, a servire a tutto, alle
spese ordinarie e straordinarie dei musei e delle gal-
lerie. Col ridursi al minimo delle dotazioni, natural-
mente si attinse nel fondo della tassa d’ingresso che
poco più servì all’acquisto di opere d’arte. E quando
si acquistarono la galleria Borghese e il museo Bon-
compagni-Ludovisi, ancora si fece ricorso ai proventi
della tassa. Piacque ai governanti di dimostrare che
per l’arte si fa tutto con niente!

Per l’arte italiana, ohibò!, non conviene gravare
il bilancio. Così stando le cose, grideremo contro la
 
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