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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0194

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CRONACA

tassa a squarciagola, fino a quando si sia provveduto
da senno alle spese necessarie per la vita dei musei
e delle gallerie.

Esposizione internazionale d’arte moderna a
Venezia. — E’ la settima esposizione. Auguriamo
ch’essa sia degna delle precedenti. Si inaugurerà nel-
l’aprile.

Esposizione umbra a Perugia. Ferve il lavoro
per allestire la esposizione, che riuscirà singolarmente
importante, e recherà qualche sorpresa agli studiosi
d’arte. Possiamo annunciare intanto che il nostro
direttore, recatosi a Perugia, ha riconosciuto in una
Pietà, proveniente da Abeto, un capolavoro di Bar-
tolomeo della Gatta.

Riordinamento della galleria perugina. — Per

il giorno dell’inaugurazione si presenterà riordinata la
bella galleria perugina. Sarebbe desiderabile che, per
quell’occasione fosse detersa dalla coloritura poste-
riore la Madonna, che, con tutta probabilità, appar-
tiene a Duccio di Boninsegna. Gli angioli, che si ve-
dono nell’incorniciatura, fanno fede che, sotto quella
tinta, s’asconde l’opera del grande maestro senese.

La collezione del barone Geymuller, tanto im-
portante per i disegni di antichi architetti, sarà tra
breve acquistata dal gabinetto di disegni della gal-
leria degli Uffizi.

La Galleria Nazionale d’arte antica in Roma si

è arricchita di due piccoli quadri di Salvator Rosa.

Le opere d’arte conservate negli Ospedali di
Roma, tra le altre la Madonna di Mino da Fiesole e
quella, che vedevasi in fondo a uno scalone a San
Giacomo, segnata Opus Andrene, saranno probabil-
mente trasportate nella galleria nazionale d’ arte an-
tica. Ricordiamo di raccogliere, in quest’occasione, le
importanti ceramiche, i bronzi, gli arazzi conservati
negli Ospedali. Formerebbero un primo nucleo di
oggetti per il museo medioevale in Roma.

Per il museo nazionale di Firenze sono stati
acquistati due bozzetti in terracotta delle statue del
Francavilla, eseguite per la cappella Niccolini in Santa
Croce. Si acquistarono pure: un frammento di scul-
tura robbiana, un bassorilievo in terracotta del se-
colo xv, e un altorilievo, pure in terracotta, rappre-
sentante la Vergine col Bambino. Di questi tre ul-
timi acquisti il Bollettino d’arte del Ministero della
istruzione non fornisce maggiori informazioni. Così
del gruppo in legno, acquistato per lo stesso museo,
raffigurante la Vergine col Bambino. Di essa si dice:
« notevole per semplicità di forme e grandiosità di

carattere: non è di tipo toscano, ma piuttosto umbro,
del secolo xv, sebbene nell’atteggiamento mantenga
caratteri anteriori ».

Per gli affreschi già appartenenti alla chiesa di
Sant’Agata in Pavia, attribuiti a Bufinone da Tre-
viglio e al suo seguace Rossi pavese, il Ministro della
pubblica istruzione, rispondendo alla Camera a due
interroganti, non ha potuto se non che confermare il
trafugamento degli affreschi in Francia.

Gli affreschi di Santa Maria delle Grazie presso
Arezzo. — Si è fatto un gran parlare degli affreschi
scoperti fin dal 1900 nella chiesa di Santa Maria delle
Grazie e nell’annesso convento presso la città d’Arezzo,
attribuiti a Pier della Francesca e a Lorentino, suo
allievo.

Se ne è parlato per timore di vendita da parte
de’ Carmelitani Scalzi, che, a quanto pare, non ne
ebbero mai l’intenzione; e per timore del distacco
degli affreschi, non voluto del resto dal Municipio
aretino, dall’architetto Tavanti, dall’operaio delle
chiese commutative.

Esodo di quadri di Van Dijck. — La famiglia
Cattaneo di Genova possedeva quadri di Van Dijck,
a pochissimi conosciuti, tanta fu sempre la difficoltà
frapposta agli amatori di accedere nel palazzo, dove
i quadri erano ornamento e lustro. Ora sono partiti
da Genova insalutati ; e il Ministero, che ne temeva
l’esodo, visto il sotterfugio, ha deferito il fatto all’au-
torità giudiziaria.

Onoranze a Giacomo Vignola. — Ricorrendo que-
st’anno il IV centenario dalla nascita del celebre ar-
chitetto, Vignola, sua patria, si prepara a onorare de-
gnamente il suo antico figlio. Si farà un’esposizione
di disegni e di studi dell’architetto, una pubblicazione
d’occasione, un congresso artistico, ecc.

Daremo conto particolareggiato dei divisamenti vi-
gnolesi.

ANTONIO DE NINO, nostro caro collaboratore, è
morto il i° marzo. Gli studi sugli Abruzzi hanno
avuto per lui il maggiore incremento: le leggende
paesane, i ricordi artistici perduti ne’ paesetti dello
Abruzzo forte e gentile, furono raccolti con carità di
patria da lui, con intelletto d’amore. Molto lavorò,
molto scrisse, molti nobili sensi agitò nel suo paese.
Ha degnamente vissuto ; e onorato vivrà nella me-
moria di quanti seppero dell’indefesso lavoratore.
 
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