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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 1
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0084

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MISCELLANEA

4?

alla fine del xiv o al principio del xv secolo, giacché
Van Eyck (1380-1440) dipinse velluti a melagrani
d’oro, come si vede nel quadro del Louvre e come

Figi 15 — Neri di Bicci
Madonna (dettaglio). Prato, Galleria

è provato dalla somiglianza che esiste tra il mantello
del cancelliere Rollili e il frammento n. 128 del nostro
catalogo di stoffe antiche. Un altro tessuto simile si

m m

Fig. 16 — Stoffa

trova sul trittico di Memling all’ospedale di Bruges,
datato del 1479 (fig. 12).

Questo disegno somiglia straordinariamente a una
stoffa della bella raccolta di Lessing 1 che egli ritiene
del xvi secolo. Per paragonare i due disegni si

1 Die' Gewebesammlung, etc., fase. VII!

osservi la fig. 13, (broccato d’oro quasi identico a
quello riprodotto dal Conservatore capo del Kunst-
gewerbe Museum di Berlino). È bensì vero che questi
tessuti, il primo sopra tutto, si trovano frequentemente
nei quadri di Luca Signorelli (1441-1523) di P. Vero-
nese (1528-1588) e anche di Van Dyck (1599-1641) ecc.
Ma è probabile che questi pittori ornassero i loro
quadri di stoffe già antiche anche per essi.

Finiamo il nostro breve studio coll’intrattenerci
del motivo del vaso, che divenne un classico disegno
cinquecentesco.

Già lo incontriamo però in una pittura del xiv secolo
nel museo di Montefalco, fig. 14, su un quadro di
Neri di Bicci 1 (1419-1486) fig. 15, e infine in due
opere di Marco Marziale (1440-1509). Le stoffe ripro-
dotte in quei dipinti sono tutte decorate di vasi si-
mili a quelli del tessuto, fig 16. Questi due ultimi
quadri l’uno dei quali è alla Galleria di Venezia,
l’altro alla National Gallery di Londra, furono, è vero,
sbattezzati, ma ciò non ha per noi importanza dacché
uno d’essi è datato: 1506.

Da quanto abbiamo esposto risulta che gli archeo-
logi che si dedicarono allo studio dei cenci finirono
per dare ai disegni un’origine troppo moderna.

Un’altra osservazione da farsi è che i tessitori in
possesso di bei disegni d’autore continuarono proba-
bilmente a ripetere quei motivi anche per secoli interi,
modificandoli in qualche parte. E ciò par tanto più
verosimile quando si pensa che oggi ancora nelle
stoffe « Modero Style » rivivono i motivi quattrocen-
teschi.

Isabella Errerà.

Opere d’arte decorativa nel tesoro del Duomo
di Cagliari. — Non è facile impresa accedere al
tesoro del Duomo di Cagliari ; men facile ancora è
potere studiare diligentemente le pregevolissime opere
d’arte decorativa che vi sono racchiuse. E io dedico
qui brevi cenni soltanto a quelle pochissime, per le
quali mi è stato dato controllare, con l’esame di buone
fotografie, le fuggevoli impressioni de vìsu.2 Sono

1 Prato. Galleria municipale.

2 Accenno di sfuggita alle piu notevoli fra le opere d’arte ac-
colte nel tesoro del Duomo di Cagliari, che non mi è possibile qui
illustrare e riprodurre. Una grande e ricca croce d’argento, barba-
ramente dorata, è capolavoro dell’oreficeria sarda del secolo xv;
e alla stessa arte e allo stesso periodo appartengono un calice e
un’altra croce frammentaria. 11 calice è, oltre che dorato, restaurato
e rinnovato in alcune parti, ma in quelle di minore importanza ;
della seconda croce solo il nodo è originario, mentre il piede e il
crocifisso appaiono rifatti nel secolo xvn. Di tutte queste opere
che dimostrano gli influssi dell’oreficeria gotica spagnola sulla
sarda, solo la prima è stata oggetto di particolare studio da parte
dello Spano (Storia e descrizione di un crocione antico e di altre
opere di oreficeria antica, Cagliari, Timon, 1868); e in tale studio
se ne troverà una descrizione abbastanza minuta ma alquanto spro-
positata. Sono assolutamente fantastiche le conclusioni sull’epoca,
 
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