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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 1
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Corrieri
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CORRIERI

la luce e per di più protetta da vetro. Le congetture
sull’autore erano quindi magnifiche quanto incerte. In
occasione di abbellimenti all’altare e del rinnovamento
della corona d’argento barbaramente infissa sulla pala
stessa, questa venne distaccata ed esposta in chiesa
per un lungo lasso di tempo. Così ho potuto osser-
varla. Rappresenta la Madonna della misericordia, la
quale protegge molti fedeli d’ambo i sessi inginoc-
chiati sotto al suo manto e sul dinanzi vi si veggono
pure inginocchiati due personaggi che potrebbero
essere Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. La
tavola fu per il passato ridotta di dimensioni, mediante
soppressione a destra e sinistra di due parti della
medesima. Questa pittura appare della vecchia scuola
lombarda ed è lavoro piuttosto scadente.

Giulio Carotti.
Notizie di Sicilia.

Siracusa. Palazzo Bellomo. — Il lavoro di restauro
di questo interessante edificio, di cui ebbi già ad oc-
cuparmi in questo stesso periodico e al quale ha dato

Siracusa, Palazzo Bellomo

impulso la direzione del R. Museo archeologico con
l’aiuto dell’Ufficio regionale di Sicilia, ha compiuto un
primo passo in avanti. Ricostruito il grande salone di
rappresentanza e ripristinate nel prospetto le due tri-
fore distrutte nel '700, si è ora data al palazzo una
decorosa scala di accesso di forma trapezoidale, di-
venuta questa necessaria per l’abbassamento della

via risalente a vecchia data, e si è fornito il portone
medesimo di due poderosi battenti. Ma ancora molto
resta da fare nell’interno dell’edificio, abbandonato
per più d’un secolo alla più desolante incuria, ed è
da sperare che il lavoro di restauro, così felicemente
iniziato, venga presto, con la stessa alacrità, proseguito,
corrispondendo in tal modo alle cure della direzione
del R. Museo, cui è a capo Paolo Orsi, e alla gene-
rosità di vari enti locali e dei cittadini, che han con-
corso, ciascuno per la sua parte, all’inizio dell’opera.

Palazzo municipale. — Per un momento si ventilò
l’idea — alla quale per fortuna oggi sembra si sia de-
finitivamente rinunciato — di edificare accanto al bel
palazzo municipale una torre destinata come regola-
tore-pressione ad uso della nuova conduttura d’acqua
potabile. Tale progetto, com’è naturale, incontrò viva
opposizione non solo in tutti quei cittadini che vo-
gliono rimanga intatto il patrimonio artistico di questa
città, ma anche nella legge, essendo il palazzo nove-
rato fra gli edifici monumentali. Di forme eleganti
anche nei più minuti particolari decorativi, e costruito
solidissimamente, esso rappresenta una felice combi-
nazione di stili, e coi suoi due prospetti, ad ovest e
a sud aggiunge decoro alla caratteristica piazza del
Duomo ; solo è a deplorarsi che in epoca recente vi
sia stato sovrapposto un nuovo piano che ne altera
le armoniche linee dell’insieme. La costruzione fu in-
trapresa nel 1629 dal capo maestro Francesco Ver-
mexio, come risulta da un atto del 5 marzo i2a indiz.
di quell’anno in Not. Masò, nel quale sono degne di
rilievo le seguenti condizioni : « Et primo che lo detto
di vermexo sia obligato osservare il disegno et piante
fatte o che si haveranno da fare per la detta fabrica
piacendo alli detti spett. giurati et sindaco et mettere
tutti li ferramenti, gaviti, zappi, magagli, picuni, cor-
velli et tutti li cosi necessarj per la detta fabrica.

« Item che il capo mastro di questa città ci abbia
di dare li modeli et misuri a detto staglianti et che
nessuno possi presumere a farsi modeli nè nessuna
sorte di mesura se non detto capo mastro Jo. Ver-
mixo ex pacto.

« Item che lo servizo dello intaglio sia intagliato,
pulito, rascato molto beni et colppiato sottilmente pia-
cendo al detto capo mastro et a detti spett. giurati.

« Item che la fabrica debbia essere di calcina et
rina murata di bona mano et che li mastri che sa-
ranno tanto di fabrica quanto di intaglio siano bene
visti alla città et al detto capo mastro.

« Item che la detta fabrica sia puntiata, legata et
anasata di petra in petra et mattacata molto bene di
rustico per fintantoché il capo mastro comanderà che
si scaglierà et il materiale come sonno calcina, rina
et acqua sia obligata darcili la città, la quale acqua
sia del puzo, la quale mancando che la città cell’habia
da pagare per quanto sarrà stimata et che si habbia
da cernere la ghiara della cisterna et mancando la
 
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