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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Frizzoni, Gustavo: I nostri grandi maestri in relazione al quanto fasciolo dei disegni di Oxford
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0123

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1 NOSTRI GRANDI MAESTRI

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turicchio, sono le due figurine di putti o genietti alati, reggenti degli scudi, condotti leg-
germente a penna sul rovescio del medesimo foglio. Non sappiamo quale fondamento possa
avere la congettura, dovessero servire da studi per qualche parte complementare di un’opera
di carattere decorativo, congettura espressa nel catalogo dei disegni di Oxford. 1 Forse si
potrebbe pensare avessero servito ad ispirare in seguito il Pinturicchio nel concetto di
collocare simili putti alati al piede dei pilastri racchiudenti i grandi quadri della Libreria.

Meno felice sicuramente la scelta del secondo foglio, attribuito a Raffaello. Nessun
critico avveduto vorrà negare che nel gran numero di disegni raccolti nelle gallerie del-
l’Università di Oxford, parecchi vi si sono infiltrati ingannevolmente, recando l’impronta
di pure e semplici fatture condotte ad imi-
tazione della sua mano, in tempi più o
meno remoti. Ora lo scrivente è dell’opi-
nione, che il foglio contenente degli studi
presunti della mano di Raffaello, come
primi pensieri pel suo quadro della Santa
Caterina della National Gailery di Londra,
vuoisi mettere appunto in quarantena come
cosa di più che dubbia originalità. La
mollezza, la inconsistenza, la mancanza di
un verace sentimento delle forme nelle fi-
gure che vi sono schizzate colla penna è
troppo flagrante, ove si esamini il lavoro
in ogni sua parte, per non suscitare i più
forti sospetti, non ostante il catalogo di
Oxford ci avverta della derivazione del
foglio dalla celebrata raccolta del pittore
Tommaso Lawrence. Per significare in
modo ben sensibile che cosa s’intende in
proposito ci sia lecito riprodurre qui in
proporzioni ridotte il cartone a carboncino
per detta Santa, quale si conserva nella
raccolta del Louvre (fìg. 4). Opera da qua-
lificarsi come oro colato, tutta imbevuta
dalla femminile grazia del maestro, non
mai raggiunta da altri in simile grado. In
confronto di questa, quanta incertezza,
quanta mediocrità nel foglio di Oxford •

Basti confrontare il modo di segnare il viso della Santa, duro e stentato, con quello, elegante
e sciolto, nel cartone, per convincersi dell’abisso che intercede fra l’uno e l’altro lavoro. In
quest’ultimo è l’artista inventore che ci viene incontro colle sue linee variate, che si fondono
in un’armonia ineffabile. Lo cogliamo propriamente in un momento in cui era venuto rilevandosi
per sublime disegnatore, capace di versare tutto l’animo suo, tutta la delicatezza del suo sentire
in una composizione corrispondente direttamente al suo primo pensiero, mentre nell’opera
eseguita riesce più freddo e convenzionale, circostanza che si rileva egualmente ove.si confronti
il suo quadro della Deposizione nella galleria Borghese e la Madonna Canigiani di Monaco,
coi rispettivi disegni; opere di pittura fredde o troppo studiate dall’autore a petto di tante
altre che c’incantano, sia per l’ingenua freschezza dell’ingegno giovanile, sia per la pienezza
dell’armonia di linee e di colore, che segnano l’apogèo dell’arte.

1 Vedi: A criticai account of thè drawings by Michelangelo and Raffaello in thè University Gailery
Oxford, by J. C. Robinson, p. 128.

Fig. 4 — Raffaello : Santa Caterina
Parigi, Louvre
 
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