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LISETTA CI ACCIO
essere per stile il piu vicino al nostro messale di San Pietro, noi riscontriamo, a parte le
molti affinità, notevoli punti di divergenza.
Nel missale l’impasto delle tinte è fatto con colori meno fini, le teste sono meno deli-
pc.., °0°
Inopie orco imflM /A Zdoimiuca pinna x>
fiaawn milioni} fc/yffl .roucnm.Snco.TD
cuutmm confncai l'rncani marmila
tmiaimmn'camc lorcmilnnpmiG:
ì v -r- •
icuatu m
| mani
intene
confi
Pseudo Nicolò: Archivio capitolare di San Pietro in Vaticano
Missale 63 B, c. 1 - (Fotografia Gargiolli)
catamente miniate, gli occhi sono più allungati e meno ombreggiati, mancano completamente
le grandi orecchie ad ansa, i nasi hanno punta meno aguzza, il panneggio è fatto come di
codice firmato da Nicolò della Biblioteca Estense di
Modena (Mss. XII, L, 8); a me non è riuscito rin-
tracciare la data citata; ma in ogni modo lo stile tardo
delle miniature che adornano il codice ci obbliga ad
escludere che quella data, se pur si trova nel mano-
scritto, possa riferirsi alla decorazione miniata di esso.
Gli stessi Carta e Malaguzzi-Valeri hanno pure citato
come opera attribuita a Nicolò da J. Nemvirth il
Mss. Ili, 7, 20 della Stiftsbibliothek di St. Florian
in Austria, eseguito fra il 1320 ed il 1342; senonchè in
realtà il Neuwirth, Italienìsche Bilderhandschriften in
òsterreichischen Klosterbiblìotheken, in Repertorium fur
Kunstwisse?ischaft, 1886, pag. 386 e 395, non dà punto
al nostro miniatore questo codice, ma si limita ad
attribuirlo alla scuola bolognese. Certamente è stata
fatta confusione fra questo manoscritto e l’altro della
stessa biblioteca (Mss., Ili, 6) pure descritto dal Neu-
wirth, firmato da Nicolò, ma senza indicazione di
data. Quanto all'Officium Mariae Virginis, datato 1439,
della biblioteca benedettina di Kremsmunster, soltanto
dubitativamente è stato supposto opera di Nicolò dallo
stesso Neuwirth (op. cit. pag. 397), cosicché non lo
si può accogliere con certezza nel novero delle opere
di Nicolo.
LISETTA CI ACCIO
essere per stile il piu vicino al nostro messale di San Pietro, noi riscontriamo, a parte le
molti affinità, notevoli punti di divergenza.
Nel missale l’impasto delle tinte è fatto con colori meno fini, le teste sono meno deli-
pc.., °0°
Inopie orco imflM /A Zdoimiuca pinna x>
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cuutmm confncai l'rncani marmila
tmiaimmn'camc lorcmilnnpmiG:
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intene
confi
Pseudo Nicolò: Archivio capitolare di San Pietro in Vaticano
Missale 63 B, c. 1 - (Fotografia Gargiolli)
catamente miniate, gli occhi sono più allungati e meno ombreggiati, mancano completamente
le grandi orecchie ad ansa, i nasi hanno punta meno aguzza, il panneggio è fatto come di
codice firmato da Nicolò della Biblioteca Estense di
Modena (Mss. XII, L, 8); a me non è riuscito rin-
tracciare la data citata; ma in ogni modo lo stile tardo
delle miniature che adornano il codice ci obbliga ad
escludere che quella data, se pur si trova nel mano-
scritto, possa riferirsi alla decorazione miniata di esso.
Gli stessi Carta e Malaguzzi-Valeri hanno pure citato
come opera attribuita a Nicolò da J. Nemvirth il
Mss. Ili, 7, 20 della Stiftsbibliothek di St. Florian
in Austria, eseguito fra il 1320 ed il 1342; senonchè in
realtà il Neuwirth, Italienìsche Bilderhandschriften in
òsterreichischen Klosterbiblìotheken, in Repertorium fur
Kunstwisse?ischaft, 1886, pag. 386 e 395, non dà punto
al nostro miniatore questo codice, ma si limita ad
attribuirlo alla scuola bolognese. Certamente è stata
fatta confusione fra questo manoscritto e l’altro della
stessa biblioteca (Mss., Ili, 6) pure descritto dal Neu-
wirth, firmato da Nicolò, ma senza indicazione di
data. Quanto all'Officium Mariae Virginis, datato 1439,
della biblioteca benedettina di Kremsmunster, soltanto
dubitativamente è stato supposto opera di Nicolò dallo
stesso Neuwirth (op. cit. pag. 397), cosicché non lo
si può accogliere con certezza nel novero delle opere
di Nicolo.