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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Filippini Baldani, Laura: Magister Paulus
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0160

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122

LAURA FILIPPINI

* * *

Ultima opera a noi nota di Paolo marmorario, è l’elegante sepolcro del card. Pietro
Stefaneschi, in Santa Maria in Trastevere, ispirato ad un’arte fresca, nuova, insofferente
quasi dei motivi tradizionali romani. Presenta il medesimo disegno d’insieme che quello del
card. D’Alant^on che gli sta accanto, e a Paolo erroneamente attribuito, ma ogni particolare
è d’una finezza che invano si cercherebbe nell’altro. Anche qui il tetto è sorretto da colon-
nine dai capitellini corinzi, porta un fregio cosmatesco, carattere evidentemente romano, e
il letto del defunto posa sopra un’arca sorretta da quattro mensole invece che da colonnine

Magister Paulus : Angelo
Roma, Santa Maria della Minerva

come nel monumento deH’Anguillara; la facciata anteriore dell’arca è simile, per insieme e
per decorazione, a quella degli altri monumenti studiati.

Quasi certamente, secondo Lisetta Ciaccio, il monumento Stefaneschi 1 doveva esser
fornito d’un grande baldacchino gotico, quale Paolo era solito costruire nei suoi sepolcri,
che corrispondeva a quello tuttora esistente del monumento D’Alangon, trasformato in
altare, baldacchino che avrebbe, in tal caso, dovuto scostarsi assai dalle forme usate da
Paolo, ed avvicinarsi molto a quello, sovraccarico e di pessimo gusto, del monumento
D’Alangon, imitazione, e quasi parodia, di quello di Giovanni di Stefano in San Giovanni
in Laterano. Ad ogni modo non ne resta alcun frammento, e, se esso esisteva, non poteva
certo coprire il sarcofago nel luogo ove si trova presentemente, cioè in un angolo della
navata sinistra, e questo allora dovette esser ivi trasportato; sebbene di ciò non restino
testimonianze, mentre rimane un’epigrafe che attesta il trasporto del monumento D’Alan^on.2

Il cornicione superiore fu aggiunto in tempi posteriori, poiché la forma di tale tetto è
affatto ignota nel Trecento romano.

L’epigrafe che rammenta il card. Pietro Stefaneschi, è scolpita nella faccia anteriore
dell’arca,3 fiancheggiata da due stemmi di famiglia, e il defunto veste i paludamenti eccle-
siastici ornati in modo tutto originale, cioè a striscie seminate di fiorellini che spiccan su
un fondo rosso, quasi una tarsia in marmo. Anche i cuscini presentano lo stesso ornamento,

1 Ciaccio, op. cit., pag. 86. la sua è una semplice ipotesi, poiché non cita la fonte

2 II Perkins, op. cit., dice che il monumento Ste- da cui ha attinto questa notizia,

faneschi, posto molto in alto quando era fuori del 3 Cfr. Muntz, op. cit., tav. XIV.
tempio, produceva un effetto che ora ha perduto, ma
 
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