MISCELLANEA
137
Bernardi da Castelbolognese, per decreto di Paolo III.1
La sua valentia di cesellatore lo fece prendere parte
ai lavori del palazzo Farnese, ancora in costruzione.
Nei libri di entrata ed uscita pel palazzo Farnese del
1549 ritroviamo Gio. Giacomo da Parma orefice pagato
di scudi 4 e boi. 5 « per indoratura et mettitura in
opera le lettere del camino della camera del cantone
verso San Girolamo ». 2 Egli lavorava d’oro e d’argento
per sua Santità ed abbelliva con le sue opere le mense
dei cardinali. Nel 1550 faceva per il papa una coppa
d’oro e una tazza d’argento e una saliera, mentre
cesellava 4 sigilli per il Cardinal de Monte, sigilli che
il munifico pontefice comprendeva nel suo conto e
pagava a sue spese. 3
Grassi erano i lucri che l’orefice ricavava dalle sue
opere; Giulio III lo teneva a suo servizio e in gran
conto, e gli dava incarichi continui di lavori in oro
e in argento. Nel 1551 gli regalava scudi 50 in oro
« per mancia per le medaglie da lui fatte nella Porta
’ Registri mandati, 1545-S, fol. 37.
2 R. di entrata ed uscita pel palazzo Farnese, 1549, fot. 24.
3 R. tesoreria segreta, 1550, fol. 29.
Santa ». 1 L’orefice medagliere adulava il pontefice
buon gustaio e per lui coniava medaglie con la sua
impronta, medaglie che Giulio III, accoglieva con
molta allegrezza.
Del Parmense certamente è una medaglia finora
rimasta senza attribuzione, data dall’Armand 2 e dal-
l’Heiss 3 come d’ignoto, commemorativa della vigna
Giulia.4 La leggenda che corre intorno è così con-
cepita: « Iulius III pont. max. ann. 1111 - fons vir-
ginis - Villae Iuliae ». Sulla dritta parte campeggia il
busto di Giulio III, barbuto, con la testa nuda, vestito
della cappa. Al rovescio è un po’ grossolanamente
effigiata la vista della vigna del pontefice. 5 L’orefice
ben remunerato, perchè l’opera sua riuscisse ad arte»
si faceva dettare gli epitaffi da un tal Fabrizio Giacotti,
1 Ibid., 1551, fol. 17.
2 Armand, Les mèdailleurs italiens.
3 Heiss, Les mèdailleurs italiens. II, 127.
4 R. tesoreria segreta, 1552-55, fol. 15.
5 La medaglia di Giulio III è riportata dal Bonanni (Monu-
menta pontifichivi Romanorum, Roma, 1716 e nel Trèsor de Numis-
matique - Mèdailles des papes). Ve ne sono esemplari al Gabinetto
imperiale di Vienna e al Museo civico di Bologna.
Fontana del cortile su disegno dell’Ammanati
(Fotografia Alinari)
L'Arte. X, 18.
137
Bernardi da Castelbolognese, per decreto di Paolo III.1
La sua valentia di cesellatore lo fece prendere parte
ai lavori del palazzo Farnese, ancora in costruzione.
Nei libri di entrata ed uscita pel palazzo Farnese del
1549 ritroviamo Gio. Giacomo da Parma orefice pagato
di scudi 4 e boi. 5 « per indoratura et mettitura in
opera le lettere del camino della camera del cantone
verso San Girolamo ». 2 Egli lavorava d’oro e d’argento
per sua Santità ed abbelliva con le sue opere le mense
dei cardinali. Nel 1550 faceva per il papa una coppa
d’oro e una tazza d’argento e una saliera, mentre
cesellava 4 sigilli per il Cardinal de Monte, sigilli che
il munifico pontefice comprendeva nel suo conto e
pagava a sue spese. 3
Grassi erano i lucri che l’orefice ricavava dalle sue
opere; Giulio III lo teneva a suo servizio e in gran
conto, e gli dava incarichi continui di lavori in oro
e in argento. Nel 1551 gli regalava scudi 50 in oro
« per mancia per le medaglie da lui fatte nella Porta
’ Registri mandati, 1545-S, fol. 37.
2 R. di entrata ed uscita pel palazzo Farnese, 1549, fot. 24.
3 R. tesoreria segreta, 1550, fol. 29.
Santa ». 1 L’orefice medagliere adulava il pontefice
buon gustaio e per lui coniava medaglie con la sua
impronta, medaglie che Giulio III, accoglieva con
molta allegrezza.
Del Parmense certamente è una medaglia finora
rimasta senza attribuzione, data dall’Armand 2 e dal-
l’Heiss 3 come d’ignoto, commemorativa della vigna
Giulia.4 La leggenda che corre intorno è così con-
cepita: « Iulius III pont. max. ann. 1111 - fons vir-
ginis - Villae Iuliae ». Sulla dritta parte campeggia il
busto di Giulio III, barbuto, con la testa nuda, vestito
della cappa. Al rovescio è un po’ grossolanamente
effigiata la vista della vigna del pontefice. 5 L’orefice
ben remunerato, perchè l’opera sua riuscisse ad arte»
si faceva dettare gli epitaffi da un tal Fabrizio Giacotti,
1 Ibid., 1551, fol. 17.
2 Armand, Les mèdailleurs italiens.
3 Heiss, Les mèdailleurs italiens. II, 127.
4 R. tesoreria segreta, 1552-55, fol. 15.
5 La medaglia di Giulio III è riportata dal Bonanni (Monu-
menta pontifichivi Romanorum, Roma, 1716 e nel Trèsor de Numis-
matique - Mèdailles des papes). Ve ne sono esemplari al Gabinetto
imperiale di Vienna e al Museo civico di Bologna.
Fontana del cortile su disegno dell’Ammanati
(Fotografia Alinari)
L'Arte. X, 18.