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CORRIERI
moglie di Galeazzo di Sanseverino, e non l’altra
Bianca Maria che fu nipote di Ludovico, e sposò l’Im-
peratore Massimiliano.
E strano che si faccia ancora tanta confusione nel-
l’identificare questa donna, al cui ritratto allude l’Ano-
nimo. È più facile capire perchè i critici siano cosi
discordi sull’autore della pittura che è tanto superiore
alle altre opere del De Predis. A nessun costo non
vi può esser dubbio sulla pittura di lord Roden, che
tribuzione. Tuttavia per il momento, il nome del Ro-
manino apparisce giustificato.
Una qualche incertezza è inerente all’altro ritratto
attribuito ad Alvise Vivarini (fig. 3), benché prima asse-
gnato ad Antonello. Che sia vicino a quest’ultimo nes-
suno può negarlo ; ma è ugualmente certo che vi è una
connessione coll’arte di Alvise. In modo più speciale
esso sta in rapporto con il bel ritrattino di ragazzo,
appartenente a Mr. Salting, attualmente alla National
Fig. 3 — Alvise Vivarini : Ritratto virile
Londra, National Gallery
deve essere universalmente accettata come un esem-
plare tipico dello stile del De Predis, e del migliore.
*
* *
Dei ventisei dipinti legati per testamento alla Na-
tional Gallery dalla defunta miss Cohen, i più impor-
tanti sono tre ritratti del Romanino, di Alvise Viva-
rini e del Costa. I primi due sono qui riprodotti, il
terzo è nel catalogo della Esposizione Ferrarese te-
nuta al Burlington Fine Arts Club nel 1896.
Il ritratto del Romanino (fig. 2) è dipinto in una
maniera dura, con toni rossi nelle carni, ma è tuttavia
di uno stile caratteristico. I ritratti del Romanino non
sono tanto rari come i cataloghi suppongono, poiché
le opere di lui passano costantemente sotto altri nomi.
È stato pensato che il presente ritratto sia realmente
di Calisto da Lodi, e noi lo ricordiamo qui, perchè
ulteriori studi possano rivelare la verità di questa at-
Gallery, dipinto che Mr. Berenson per il primo iden-
tificò come opera di Alvise, che egli crede l’autore
anche di questo. Ambedue sono squisite opere vene-
ziane del 1506 circa, ed ambedue degne della colle-
zione nazionale.
Herbert Cook.
Marzo 1907.
Notizie delle Marche.
Un affresco di Timoteo Viti a Fossombrone? —
Nell’antica cappella del vescovado di questa città tro-
vasi un affresco rappresentante il Crocifisso, la Mad-
dalena che abbraccia il tronco della croce, la Vergine
a destra svenuta e sorretta da due pie donne, e a
sinistra, ginocchioni, l’urbinate Girolamo Santucci, ve-
scovo di Fossombrone e committente dell’affresco,
presso al quale sta in piedi San Giovanni che guarda
il Cristo. Dietro alla figura del Santucci si vede un
CORRIERI
moglie di Galeazzo di Sanseverino, e non l’altra
Bianca Maria che fu nipote di Ludovico, e sposò l’Im-
peratore Massimiliano.
E strano che si faccia ancora tanta confusione nel-
l’identificare questa donna, al cui ritratto allude l’Ano-
nimo. È più facile capire perchè i critici siano cosi
discordi sull’autore della pittura che è tanto superiore
alle altre opere del De Predis. A nessun costo non
vi può esser dubbio sulla pittura di lord Roden, che
tribuzione. Tuttavia per il momento, il nome del Ro-
manino apparisce giustificato.
Una qualche incertezza è inerente all’altro ritratto
attribuito ad Alvise Vivarini (fig. 3), benché prima asse-
gnato ad Antonello. Che sia vicino a quest’ultimo nes-
suno può negarlo ; ma è ugualmente certo che vi è una
connessione coll’arte di Alvise. In modo più speciale
esso sta in rapporto con il bel ritrattino di ragazzo,
appartenente a Mr. Salting, attualmente alla National
Fig. 3 — Alvise Vivarini : Ritratto virile
Londra, National Gallery
deve essere universalmente accettata come un esem-
plare tipico dello stile del De Predis, e del migliore.
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Dei ventisei dipinti legati per testamento alla Na-
tional Gallery dalla defunta miss Cohen, i più impor-
tanti sono tre ritratti del Romanino, di Alvise Viva-
rini e del Costa. I primi due sono qui riprodotti, il
terzo è nel catalogo della Esposizione Ferrarese te-
nuta al Burlington Fine Arts Club nel 1896.
Il ritratto del Romanino (fig. 2) è dipinto in una
maniera dura, con toni rossi nelle carni, ma è tuttavia
di uno stile caratteristico. I ritratti del Romanino non
sono tanto rari come i cataloghi suppongono, poiché
le opere di lui passano costantemente sotto altri nomi.
È stato pensato che il presente ritratto sia realmente
di Calisto da Lodi, e noi lo ricordiamo qui, perchè
ulteriori studi possano rivelare la verità di questa at-
Gallery, dipinto che Mr. Berenson per il primo iden-
tificò come opera di Alvise, che egli crede l’autore
anche di questo. Ambedue sono squisite opere vene-
ziane del 1506 circa, ed ambedue degne della colle-
zione nazionale.
Herbert Cook.
Marzo 1907.
Notizie delle Marche.
Un affresco di Timoteo Viti a Fossombrone? —
Nell’antica cappella del vescovado di questa città tro-
vasi un affresco rappresentante il Crocifisso, la Mad-
dalena che abbraccia il tronco della croce, la Vergine
a destra svenuta e sorretta da due pie donne, e a
sinistra, ginocchioni, l’urbinate Girolamo Santucci, ve-
scovo di Fossombrone e committente dell’affresco,
presso al quale sta in piedi San Giovanni che guarda
il Cristo. Dietro alla figura del Santucci si vede un